mercoledì, Dicembre 11, 2024

Sinagra – Chiesa gremita per l’ultimo saluto a Vincenzo Franchina

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Chiesa Madre stracolma, questo pomeriggio a Sinagra, per l’ultimo saluto a Vincenzo Franchina, il giovane tecnico sinagrese deceduto tragicamente lo scorso 9 aprile nell’esplosione della centrale idroelettrica di Suviana, nel bolognese. Nonostante la pioggia i sinagresi hanno partecipato alle celebrazioni rimamendo fuori dalla chiesa.

A dare l’ultimo saluto a Vincenzo, oltre al Sindaco di Sinagra Nino Musca, tutti gli amministratori comunali, buona parte dei sindaci del comprensorio, la Protezione civile, i rappresentanti di Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza. Accanto ai familiari e ai parenti, gli amici di sempre e semplici conoscenti, che hanno voluto rendere omaggio a Vincenzo. Tra i banchi anche Salvatore Bernabei, Ceo di Enel Green Power.

“Era un giovane riservato, un grande lavoratore” ci racconta Andrea, ex collega di lavoro. “Non riusciamo ancora a crederci”.

Una vita spezzata troppo presto, ad appena 35 anni. Vincenzo era padre da tre mesi di un bimbo dolcissimo, frutto dell’unione con Enza, che aveva sposato soltanto un anno fa. Il sogno di una famiglia felice, un lavoro stabile, distrutto quella tragica notte.

Diversi i messaggi di cordoglio letti all’altare: gli amici, che hanno promesso che si prenderanno cura del figlio di Vincenzo, i compagni di classe delle medie, una rappresentante della parrocchia di Martini a cui lui apparteneva e poi l’avvocato Maria Sinagra che, oltre al messaggio della famiglia, si è fatta interprete della toccante lettera della moglie Enza. Tra i messaggi di cordoglio anche quello del sindaco metropolitano di Bologna, Matteo Lepore, indirizzato al primo cittadino e a tutta la comunità e letto dal presidente del consiglio Michele Orifici “Questo é il momento del cordoglio per le vittime” ha scritto “e dell’abbraccio ai familiari e ai superstiti. Starà a tutti noi fare in modo che al più presto al cordoglio per i defunti si sostituisca la garanzia piena delle condizioni di sicurezza per i lavoratori e le lavoratrici.”

Una giornata straziante, un dolore che probabilmente non avrà mai fine.

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