giovedì, Dicembre 12, 2024

“Riconoscere i figli delle coppie omogenitoriali”, dall’Ars appello a Parlamento e Governo nazionale

Valentina Chinnici (Pd), Gianfranco Miccichè (Misto), Giovanni Inzerillo (Consigliere comunale Palermo) (1)

“Il Parlamento nazionale legiferi per rimuovere qualsiasi discriminazione nei confronti dei figli delle coppie genitoriali che non possono ancora essere trascritti nei registri anagrafici dei Comuni, i quali peraltro continuano ad essere condannati dalla magistratura, come è accaduto di recente al Comune di Palermo”. Lo dicono Gianfranco Miccichè, deputato regionale del Gruppo Misto, e Valentina Chinnici, deputata regionale del Partito democratico, durante la conferenza stampa tenutasi stamani presso la Sala Stampa dell’Assemblea regionale siciliana.

Alla conferenza ha partecipato anche Giovanni Inzerillo, consigliere comunale di Forza Italia. Proprio oggi, l’Aula di Palazzo dei Normanni ha approvato all’unanimità una mozione in tal senso sollecitata dal Comitato transpartitico Esistono i diritti, che vede come primi firmatari Gianfranco Miccichè e Valentina Chinnici. La mozione è stata sottoscritta trasversalmente da tutti i deputati e le deputate dei gruppi Pd, Sud chiama Nord e M5S, nonché da Stefano Pellegrino deputato all’Ars di Forza Italia.

“Che senso ha dire accetto una famiglia purchè non abbia i figli? – si chiede Miccichè – È ovvio che non ha nessun senso. Siccome i sindaci non possono trascrivere i figli delle famiglie omogenitoriali per delle stupidità: uno perché nel modulo c’è scritto madre e padre, basterebbe scrivere genitori; secondo perché c’è una circolare del ministro di alcuni mesi fa che dava indicazioni diverse rispetto a quelle della trascrizione. Oggi finalmente cominciano ad arrivare una serie di sentenza, compresa quella della Corte d’appello di Palermo che ha condannato sia il Ministero che il Comune a risarcire una famiglia a cui non sono stati trascritti i figli. È chiaro che questa sentenza scatenerà in tutta Italia l’inferno, perché saranno costretti a pagare le spese legali per tutti coloro che lo chiedono, quindi con un danno erariale anche importante”.

“Per noi – dichiara Chinnici – vale il principio che in mezzo ad un vuoto normativo istituzionale che si è creato bisogna porre rimedio. Occorre salvaguardare l’interesse dei minori che è prioritario, come sancito dalle sentenze della magistratura. Il valore di essere tutti insieme a sostegno di questa battaglia di civiltà per il riconoscimento dei bambini delle coppie omogenitoriali è venuto soprattutto dal Comitato transpartitico Esistono i Diritti”.

Facebook
Twitter
WhatsApp