E’ iniziato il conto alla rovescia per la definizione del piano di dimensionamento degli istituti scolastici della provincia di Messina per l’anno scolastico 2024/2025. Il prossimo lunedì 6 novembre, a Palazzo dei Leoni, a Messina, è previsto l’incontro con il provveditore agli studi Stello Vadalà, il sindaco della Città Metropolitana di Messina Federico Basile e i sindaci eletti nella Conferenza Territoriale Scolastica, Giuseppe Calabrò, Vincenzo Amadore, Gino Bertolami, Mario La Malfa, Gianluca Bonsignore, Danilo Lo Giudice e Angelo Tudisca.
In questa sede dovrebbe essere concertato il documento da portare a Palermo, quando il 18 novembre si chiuderà il cerchio all’assessorato regionale dell’istruzione. In un seminario organizzato dalla Cgil nell’agosto scorso è emerso che in Sicilia verranno tagliate 100 istituzioni scolastiche, una scelta che il sindacato considera sbagliata, temendo una riduzione dell’offerta formativa in un territorio dove invece ci sarebbe più bisogno di scuole. Un’altra conseguenza del dimensionamento riguarda i posti di lavoro, dai dirigenti scolastici e direttori dei servizi generali e amministrativi al personale amministrativo e ai collaboratori scolastici.
Tra gli istituti comprensivi che hanno chiesto a più riprese che debba essere confermata l’autonomia c’è il “Rita Levi-Montalcini” di San Piero Patti, sostenuto dalle amministrazioni comunali di San Piero Patti, Montalbano Elicona, Librizzi e Basicò, i cui plessi sono organici nell’istituto sampietrino, diretto dal dirigente scolastico Maria La Rosa. L’istituto ha garantito nel corso degli anni servizi scolastici omogenei e prossimi a tutte le realtà presenti in un territorio particolarmente articolato, caratterizzato anche da centri montani – e da qui uno dei requisiti previsti dalla circolare dell’assessore regionale che dovrebbe garantire il mantenimento dell’autonomia, con un bacino di utenza complessivo di circa 7.000 abitanti. Per cui un’eventuale soppressione rappresenterebbe una condizione di peggioramento dei servizi scolastici per i quattro comuni dell’entroterra e a considerevole distanza dai centri costieri.