giovedì, Dicembre 12, 2024

Patti: erano imputati di usura, assolti perchè il fatto non sussiste

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Il pm, al termine della sua requisitoria, aveva chiesto la pena di 3 anni e 6 mesi di reclusione, ma i giudici hanno assolto gli imputati perché il fatto non sussiste. Si è concluso in questo modo un processo al tribunale di Patti, per una vicenda in cui si contestava il reato di usura; originariamente riguardava quattro persone e poi è confluita solo due e si riferiva a fatti verificatisi a Brolo nel 2008 e poi nel 2014 e 2015.

I difensori dei due imputati, già nella fase dell’udienza preliminare, avevano chiesto un supplemento della perizia che era anche alla base del prospetto accusatorio, ma in quel momento quella richiesta fu rigettata. Esaurita la fase dibattimentale e concluse le richieste dell’accusa, formulate in aula dal pm Andrea Apollonio – 3 anni e 6 mesi per entrambi gli imputati, si è passati alle discussioni finali della difesa.

Gli avvocati Carmelo Occhiuto e Nino Favazzo hanno ribadito che le perizia poggiava su un calcolo errato dalle somme e che dunque dal conteggio si evinceva che vi non fosse stata usura. L’avvocato Giosuè Giardina ha riferito, tra le altre, che il suo assistito nulla aveva a che fare con questa storia. Con il verdetto il collegio giudicante, presidente Scavuzzo, a latere La Spada e Mandanici, ha accolto le richieste della difesa, disponendo l’assoluzione perché il fatto non sussiste.

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