domenica, Maggio 5, 2024

Sant’Angelo di Brolo: “Il complesso architettonico di Piano Croce versa in stato di abbandono!”

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Il complesso architettonico di Piano Croce di Sant’Angelo di Brolo versa in stato di abbandono. E’ la denuncia di Italia Nostra Presidio Nebrodi, che ha inviato una nota alla Soprintendenza ai Beni Culturali di Messina, al sindaco di Sant’Angelo di Brolo e all’assessore regionale ai beni culturali.

Per Italia Nostra si tratta di un bene culturale straordinario che va salvato da una lenta rovina e recuperato per divenire sede ideale per la realizzazione di eventi culturali e turistici. Il complesso, ubicato nell’ex-feudo di San Papino in località Piano Croce è costituito da un palazzo baronale, una cappella e una torre, circondati da un muro di recinzione precedente alla costruzione della torre.

La torre, a tre elevazioni, a pianta quadrata, presenta una grande volta a botte al piano
terra e venne costruita nella seconda metà del XVI secolo, quando ancora i pirati barbareschi risalivano la vallata di Sant’Angelo per saccheggiarla. Nel XVIII secolo fu costruita la residenza signorile e successivamente una chiesetta intitolata a San Papino.

I terreni circostanti e l’area del complesso passarono nel tempo in possesso a proprietà di varie famiglie di notabili della zona tra cui le famiglie Amato, Angotta, Caldarera e Taviano.
Il complesso era difeso da un fossato e da un muro di recinzione, aveva abitazioni per contadini, alloggi per le guardie ed era dotato anche di un mulino e di un sistema di approvvigionamento idrico.

Il bene, vincolato con decreto dell’assessore ai beni culturali 2106 del 7 agosto 1990 è stato ritenuto dalla Regione, scrive Italia Nostra, “ di interesse storico ed architettonico particolarmente importante“ in quanto, come si legge dallo stesso decreto” costituisce una significativa e pregevole testimonianza di architettura dei secoli XV e XVIII che merita di essere recuperato nella sua integrità.”.

Il palazzo era caratterizzato da una monumentale e duplice scalinata. Sia la scalinata che
le decorazioni esterne del Palazzo presentano stilemi architettonici del tardo seicento. L’antica cinta muraria, di cui restano poche tracce, presentava feritoie e caditoie e conserva ancora, in parte l’acciottolato originario.

Il palazzo baronale è tutt’oggi di proprietà privata mentre la Torre è di proprietà del comune. Dopo oltre trent’anni dall’apposizione del vincolo il bene versa in uno stato di totale abbandono e disinteresse, con pericolo di crolli, distacchi di materiale architettonico e depredazioni e con rischi per le persone che incautamente dovessero accedervi.

Italia Nostra Presidio Nebrodi, pertanto, ha chiesto alla Soprintendenza ai Beni Culturali di Messina un urgente sopralluogo per porre in atto tutte le iniziative necessarie per salvaguardare e restituire dignità a questo importante monumento, preservandolo dal crollo definitivo, che cancellerebbe per sempre una importante testimonianza del nostro patrimonio culturale e della memoria storica del luogo.

Al sindaco di Sant’Angelo di Brolo, invece, l’associazione culturale chiede di conoscere, anche in considerazione dell’urgenza dettata dalle precarie condizioni in cui versa l’intero complesso, quali provvedimenti siano in itinere e quali iniziative si intendano intraprendere per il recupero di questa importante testimonianza storica.

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