giovedì, Dicembre 12, 2024

Lipari: sequestrata un’area di oltre 8 mila metri quadrati

Dsl e sequestro area a Lipari2 (1)

I carabinieri della stazione di Lipari, coordinati dalla Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, guidata dal procuratore Giuseppe Verzera, hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo di un’area di circa 8.300 metri quadrati a Lipari in località Vallone Bianco.

Sono due gli indagati, ritenuti responsabili di aver determinato un disastro ambientale, con l’esercizio non autorizzato di attività estrattiva di materiale pomiceo, con l’aggravante di aver commesso il fatto in un’area sottoposta a vincolo ambientale e paesaggistico.

Il provvedimento, emesso d’urgenza dall’autorità giudiziaria si è reso necessario per scongiurare l’imminente pericolo di crolli che avrebbero potuto arrecare danni irreparabili alla pubblica incolumità.

Le indagini sono state condotte dai carabinieri fin dal 2019 e, mediante servizi di osservazione, controllo e accertamenti tecnici, hanno consentito di accertare come i due uomini, gestori di un impianto di recupero e messa in riserva di rifiuti speciali non pericolosi, in realtà svolgessero l’attività totalmente abusiva di estrazione illegale di pietra pomice dai costoni delle montagne presenti e, dopo averla raffinata e mescolata a materiale terroso e di risulta edile, la commercializzassero in favore di cantieri edili dell’arcipelago eoliano e di altre ditte esercenti nella provincia messinese.

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Gli accertamenti hanno consentito di appurare che l’attività estrattiva, svolta senza alcuna autorizzazione nell’area sottoposta a vincolo paesaggistico e ambientale, abbia prodotto il deturpamento della morfologia di quel territorio, configurando quindi il reato di disastro ambientale.

Agli indagati è stata contestata anche l’attività estrattiva di materiale pomiceo in assenza della prescritta autorizzazione paesaggistica, la modifica dello stato dei luoghi e la relativa destinazione d’uso in violazione delle norme urbanistiche e della pianificazione territoriale comunale, nonché la demolizione di costoni ed estrazione di oltre 40.000 metri quadrati di materiale pomiceo, alterando irreversibilmente la bellezza naturale di quei luoghi, sottoposti a speciale vincolo paesaggistico.

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