giovedì, Maggio 2, 2024

Messina: una serra di marijuana in un alloggio popolare occupato abusivamente, arrestato un trentacinquenne

Rinvenimento piante marijuana CC Tremestieri (1)

Ha occupato abusivamente un’abitazione per realizzare all’interno una serra di marijuana, alimentata dall’energia elettrica sottratta dalla rete pubblica. Un 35enne arrestato dai carabinieri a Messina nel rione di Santa Lucia sopra Contesse.

Sono stati i carabinieri della stazione di Messina Tremestieri, con il supporto dei militari dello Squadrone Eliportato dei Cacciatori “Sicilia”, ad arrestare ieri un 35enne del luogo, già noto alle Forze dell’Ordine, per i reati di coltivazione di sostanze stupefacenti, violazione di domicilio e furto aggravato di energia elettrica.

Sono stati i sistematici spostamenti per raggiungere una casa disabitata di proprietà dell’Istituto Autonomo Case Popolari nel rione di Santa Lucia sopra Contesse, ad insospettire i Carabinieri che hanno pertanto predisposto specifici servizi di osservazione e pedinamento.

blank

Nel primo pomeriggio di ieri, durante un servizio di appostamento, hanno sorpreso l’uomo all’interno dell’abitazione intento a irrigare alcune piante. È stata pertanto eseguita una perquisizione, all’esito della quale i Carabinieri hanno trovato 32 piante di marijuana, ben sviluppate, di altezza variabile dal mezzo metro ai due metri, coltivate in una serra, appositamente attrezzata con lampade e sistemi di ventilazione, laddove sono stati trovati anche fertilizzanti.

Da un’accurata ispezione dei luoghi, i Carabinieri hanno individuato altresì un allaccio abusivo alla rete elettrica pubblica, costituito da un bypass artigianale, verosimilmente realizzato per ricavare energia elettrica per il funzionamento degli impianti della serra. Le piante, inviate al RIS Carabinieri di Messina per le analisi di laboratorio, unitamente alla serra ed ai fertilizzanti, sono state sequestrate. Il 35enne, invece, su disposizione della Procura della Repubblica di Messina, è stato arrestato e ristretto agli arresti domiciliari.

Facebook
Twitter
WhatsApp