venerdì, Marzo 29, 2024

Terme Vigliatore – Scontro tra animalisti, nessun processo per i volontari di “Randagioso Onlus”

Foto di repertorio
Foto di repertorio

Non ci sarà nessun processo per diffamazione per Angela Aspa, Santa Squaddara, Cristina Del Vecchio e Giuseppe Amalfa, tutti associati o simpatizzanti dell’Associazione “Randagioioso” di Terme Vigliatore.

Così ha definitivamente stabilito il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Barcellona (dott. De Marco), al quale, senza successo, si era rivolto un uomo, per opporsi alla richiesta di archiviazione proposta dal Pubblico Ministero della città del Longano.

La vicenda aveva avuto inizio nel novembre del 2019 quando, a seguito del ritrovamento di alcuni cuccioli di cane randagi, gli stessi venivano affidati alle cure del querelante e provvisoriamente collocati in una fabbrica di vernici di Terme, in attesa del successivo affido.

La pubblicazione di un post, corredato da alcune foto dei cuccioli, sul noto social Facebook (post finalizzato a reperire persone interessate ad “adottare” gli animali) aveva scatenato le ire di altri volontari, che avevano aspramente criticato, a suon di post e commenti, l’idoneità del sito e, più in generale, le modalità di gestione dell’emergenza da parte dei responsabili.

Critiche troppo pesanti, ingiuste e lesive del suo decoro e prestigio, secondo il volontario. Il quale, informato da altri utenti del social dei durissimi commenti a lui rivolti, aveva deciso di sporgere querela per diffamazione contro gli autori dei post incriminati, affidandosi al legale Attilio Meo.

A seguito delle prime indagini, però, la locale Procura aveva richiesto l’archiviazione. Archiviazione a cui l’uomo, in un primo momento con esito favorevole, aveva proposto opposizione. Il Giudice aveva infatti rilevato la necessità, per ragioni procedurali, di iscrivere i nomi dei presunti responsabili.

Ma la Procura ha poi richiesto nuovamente l’archiviazione.

Da qui, l’udienza davanti al Gip De Marco, in cui i volontari indagati La Malfa, Aspa, Del Vecchio e Squaddara – assistiti dagli Avvocati Filippo Barbera e Gaetana Cipolla – hanno avuto la meglio, ottenendo l’archiviazione definitiva del procedimento.

Il giudice infatti, accogliendo le tesi difensive, ha ritenuto che nei post pubblicati dagli indagati “non si rilevano espressioni esorbitanti il legittimo diritto di critica”. Non solo: secondo il Giudice, aldilà delle “concrete possibilità di individuare l’autore dei post” il fatto non sarebbe comunque in grado di integrare il reato di diffamazione ma, al più, quello di ingiuria, ormai depenalizzato.

ndr: All’interno dell’articolo era stato inserito per negligenza il nome del volontario. Ci scusiamo con l’interessato per l’errore.

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