giovedì, Dicembre 12, 2024

Castell’Umberto: “Faremo appello al Cga, perchè i nostri progetti sono stati presentati nei termini e sono coerenti con le indicazioni del bando ministeriale!”

Castell'Umberto dall'alto (foto di Giuseppe Cicero)
Castell'Umberto dall'alto (foto di Giuseppe Cicero)

Il sindaco di Castell’Umberto Vincenzo Lionetto Civa già ieri sera si era espresso in modo chiaro a proposito della vicenda dei Pui e del fatto che la colpa per il mancato rispetto dei termini indicati nel bando ministeriale non fosse da attribuire ai comuni, che invece hanno rispettato i termini, ma alla Città Metropolitana di Messina che è l’unico soggetto attuatore.

Il primo cittadino ha ricordato come il comune di Castell’Umberto, facendo seguito al decreto ministeriale, inviò entro il termine del 21 febbraio 2022, alle ore 23.25, la proposta progettuale alla Città Metropolitana per pec e che la stessa proposta era stata inviata anche il 30 dicembre 2021, alle ore 9.14, sempre per pec alla Città Metropolitana, facendo seguito ad una serie di incontri territoriali con il sindaco metropolitano.

“In avanti, il 22 marzo 2022 e cioè il giorno della scadenza del bando ministeriale, la Città Metropolitana presentò a Roma il proprio piano ed escluse unilateralmente tutti i progetti presentati dai comuni. In ogni caso, dopo le proteste di noi sindaci, la Città Metropolitana inviò una lettera e una comunicazione al ministero ad integrazione e rettifica, trasmettendo il nuovo piano e inserendo al suo interno anche la progettualità dei comuni.

Ovviamente la lettera e la nuova comunicazione della Città Metropolitana al ministero fu inviata oltre i termini previsti del bando e se pertanto si deve individuare una responsabilità per il mancato rispetto dei termini, è della Città Metropolitana e non dei comuni.”

Il Tar di Catania ha bocciato i ricorsi dei comuni e dunque anche quello del comune di Castell’Umberto, perchè i progetti non rispettavamo le linee guida  prospettate a suo tempo dalla Città Metropolitana di Messina?

“I progetti erano coerenti con le indicazioni del bando ministeriale, perchè eravamo in possesso delle linee guida e dunque i progetti sono stati redatti secondo quelle indicazioni accettate anche dalla Città Metropolitana. Ma in ogni caso, ha evidenziato ancora il sindaco Lionetto Civa, non competeva alla Città Metropolitana bocciare la progettazione, ma avrebbe potuto farlo solo il ministero. Altre città metropolitane, Palermo ed in parte Catania, sono riuscite a spuntarla, perchè l’intervento ha riguardato in via omogenea tutto il territorio di loro competenza. La Città Metropolitana di Messina va da Messina a Mistretta, a Castel Di Lucio, a Pettineo ed è dunque impensabile che si possano fare servizi solo a Messina escludendo il resto del territorio provinciale.”

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