giovedì, Dicembre 12, 2024

Lo studio di Renzo Piano progetta il nuovo Ismett 2. L’ospedale d’eccellenza sarà immerso nel verde

progetto nuovo ismett

Sarà lo studio Renzo Piano Building Workshop, con Progetto CMR, a sviluppare il progetto per “Ismett 2”, il nuovo ospedale che sorgerà a Carini, in provincia di Palermo. Lo hanno annunciato oggi, in un evento di presentazione presso la sede della Regione Siciliana a Palermo, il Presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, l’Assessore alla Sanità della Regione, Ruggero Razza, il Presidente e Ceo di UPMC, Jeffrey Romoff, e l’Architetta Elisabetta Trezzani, Partner e Director di RPBW.

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Saranno 256 i posti letto totali del nuovo ospedale, di cui 42 di terapia intensiva ordinaria, e i restanti 214 di terapia sub-intensiva. Intanto proseguono i programmi di trapianto e terapie di alta specializzazione, cui si aggiungeranno programmi avanzati di oncologia, ortopedia e neuroscienze, ampliando così l’offerta di cure che rappresentano ancora fonte di mobilità passiva.

Ismett 2 sarà inserito nella rete territoriale delle emergenze cardiovascolari, quali infarto del miocardio e Stroke. Il nuovo Ismett 2, insieme al Centro per le Biotecnologie e la Ricerca Biomedica (CBRB) di Fondazione Ri.MED, rappresenterà un polo d’eccellenza medica per il Sud Italia.

«Ismett 2 si proietta in una dimensione mediterranea. Non vogliamo essere competitivi con i Paesi del Nord Europa – dice il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci – ma un punto di riferimento per quelli del bacino euroafroasiatico. Il futuro della Sicilia, infatti, sta nella sua centralità mediterranea, non solo geografica, ma anche economica e culturale. Dobbiamo rispondere alle esigenze di milioni e milioni di cittadini del Sud che cercano l’Europa nelle città del Nord, ai quali, invece, dobbiamo dare la possibilità di trovarla qui in Sicilia: il primo lembo di terra europeo ad appena 75 chilometri dalle coste del Continente africano. Oggi stiamo segnando un ulteriore passo verso una sanità che diventa competitiva non solo per il ritorno in termini economici, con un risparmio finora quantificato in 40 milioni di euro per la mobilità passiva grazie ad Ismett 1, ma anche per ciò che determina dal punto di vista delle entrate. Con Ismett 2 potremo garantire interventi di alta specializzazione, riducendo i dolorosi “viaggi della speranza”. Un progetto al quale il governo regionale ha sempre creduto e per il quale abbiamo destinato oltre 180 milioni di euro».

«L’avventura di UPMC in Sicilia è iniziata oltre 20 anni fa, quando con coraggio abbiamo avviato con la Regione Siciliana un modello innovativo di partenariato pubblico-privato nella sanità, il cui successo ha portato Ismett a diventare un punto di riferimento per i pazienti siciliani, italiani e internazionali – ha sottolineato Jeffrey Romoff, Presidente e Amministratore Delegato di UPMC –. La mission di UPMC è sviluppare e mettere a disposizione cure e terapie innovative in grado di cambiare la vita dei pazienti, e oggi con Ismett2 abbiamo l’opportunità per definire un nuovo modello di ospedale, concepito tenendo conto sia dell’esigenza di fornire cure ai pazienti affetti da malattie croniche non trasmissibili, sia di creare rapidamente aree in cui gestire le manifestazioni cliniche gravi di malattie epidemiche o pandemiche, con il grande ausilio delle migliori tecnologie e di un network internazionale di competenze». 

«Ismett 2 rappresenta una vera sfida sotto molti aspetti – ha dichiarato l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza – sia in termini di innovazione medica sia di tempistica: nell’arco di dodici mesi, appena in un anno, stiamo arrivando dall’idea progettuale alla progettazione esecutiva. Si tratta di un record. Contiamo già all’inizio dell’anno prossimo di poter avviare i lavori del cantiere».

«Ismett 2 è stato pianificato dalla Regione Siciliana e da UPMC, ed approvato dal Ministero della Salute per offrire maggiori servizi clinici ai pazienti, ridurre la mobilità passiva – che nel business plan elaborato con il Ministero della Salute è stata stimata in 41 milioni di euro l’anno –, favorire le economie di scala di Ismett, realizzare un ospedale moderno in grado di gestire le infezioni multi resistenti e le pandemie”, aggiunge Angelo Luca, Direttore dell’Irccs-Ismett di Palermo. “Insieme al Centro di Ricerca della Fondazione Ri.MED già in costruzione sulla stessa area, Ismett 2 sarà determinante per la creazione di un cluster per la cura e la ricerca biomedica. È stimato che con i suoi 256 posti letto, Ismett 2 avrà un impatto positivo sull’economia siciliana per 270 milioni di euro l’anno, che salgono a 386 milioni di euro insieme al centro di ricerca della Fondazione Ri.MED, e questo senza aggiungere la valorizzazione delle attività di ricerca in termini di innovazione, proprietà intellettuale, produzione e commercializzazione».

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«Gli ospedali sono luoghi di eccellenza medica che oggi devono rispondere ancora meglio al bisogno di umanità. Lo si avverte da ogni parte del mondo e lo ha dimostrato la pandemia che ci perseguita da più di un anno», commenta l’architetto Renzo Piano. «Nell’ospedale si trova un senso a tutto e, insieme all’efficienza medica, c’è una nuova dimensione fatta di speranza, aspirazioni e bellezza. Un ospedale deve curare, deve essere ospitale e deve dare conforto, perché trovarsi in un bel posto ha anche un valore terapeutico. Gli ospedali diventano allora un luogo di rinascita, di umanità e di rispetto. Luoghi di passione, intesa sia come sofferenza, sia come slancio. Fortunatamente, l’architettura non è solo l’arte di rispondere ai bisogni, ma anche ai desideri e, soprattutto, alle speranze».

Ismett 2 è progettato tenendo conto della dura esperienza della pandemia Covid-19: con 42 letti di terapia intensiva in condizioni ordinarie, e i restanti 214 di terapia sub-intensiva, e flussi dei pazienti che consentono la gestione clinica dei degenti con gravi manifestazioni di malattie infettive in aree strutturalmente e funzionalmente isolate e indipendenti da quelle dedicate alla cura dei pazienti ordinari, il nuovo ospedale permetterà di continuare a gestire pazienti affetti da malattie croniche non trasmissibili (es. malattie cardiovascolari e tumori) anche a fronte di epidemie e pandemie.

Attraverso la collaborazione con UPMC, che ha già permesso di introdurre con successo alcune best practices ICT in Ismett, l’innovazione tecnologica avrà un ruolo fondamentale nella nuova struttura: a partire dalla cartella Clinica Elettronica (CCE) utilizzata trasversalmente in tutti i reparti, passando per la digitalizzazione del sistema amministrativo e contabile, Ismett 2 sarà un ospedale completamente digitalizzato e pronto a gestire la cura anche con l’utilizzo del machine learning, dell’Intelligenza Artificiale, del deep learning e del “Clinical Decision Support”, in piena sicurezza e nel rispetto della privacy.

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