mercoledì, Dicembre 11, 2024

Gioiosa Marea, la Soprintendenza ai Beni culturali intima al sindaco di intervenire sul palischermo Santa Rita

Il sindaco di Gioiosa Marea, Ignazio Spanò, dovrà attuare, così come previsto dall’articolo 30 del Codice dei Beni Culturali, tutti gli interventi atti a garantire la sicurezza, la conservazione ed il restauro  del palischermo Santa Rita, che è attualmente collocato sull’arenile della frazione San Giorgio.

Ad intimarlo al primo cittadino, proprietario del bene  vincolato sin dal 1991, è stata la Soprintendenza dei Beni culturali di Messina con una nota del 3 aprile scorso, essendo venuta a conoscenza dello stato di degrado in cui si trova il reperto storico, antica testimonianza della Tonnara sangiorgese. Quasi due mesi fa infatti Italia Nostra – nello specifico il Presidio Nebrodi e la sezione territoriale – aveva lanciato un appello proprio a salvaguardia del palischermo ed esprime adesso grande soddisfazione per il riscontro positivo avuto dalla Soprintendenza. L’associazione ha fatto sapere inoltre di aver chiesto, subito dopo l’appello, un incontro al sindaco, di cui non avrebbe avuto ancora riscontro, anche per richiedere uno spazio comunale a San Giorgio dove possa essere allestito un piccolo Museo del mare per la raccolta dei numerosi reperti della Tonnara donati dai pescatori del borgo, curati a suo tempo dal maestro Angelo Accordino, allora presidente dell’associazione culturale L’Alternativa, successivamente custoditi per un po’ negli spazi della locale Pro Loco e rimasti adesso in parte senza una precisa collocazione. “Siamo disponibili a collaborare per l’inventariazione e il censimento di tali reperti – ha dichiarato Italia Nostra – di questi stessi reperti, una volta censiti, intendiamo richiedere il vincolo etno-antropologico alla Soprintendenza di Messina nel tentativo di ricostruire quella memoria storica del borgo marinaro contraddistinto per secoli dall’attività della Tonnara, che sempre di più rischia di scomparire. Reperti che avrebbero dovuto trovare, secondo noi – ha aggiunto infine l’associazione – la giusta collocazione all’interno del palazzo padronale della ex-Tonnara, appartenuto ai Cumbo-Borgia, la cui destinazione finale, una volta ristrutturato, sarebbe dovuta essere quella di un Museo pubblico della Tonnara e delle Tradizioni Marinare”.

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