giovedì, Dicembre 12, 2024

Gioiosa Marea, acqua non potabile in diverse contrade

Si torna a parlare di questioni idriche a Gioiosa Marea. Il sindaco della cittadina tirrenica, Ignazio Spanò, ha infatti emesso un’ordinanza, con decorrenza dal 3 aprile, di divieto d’uso potabile dell’acqua erogata nelle contrade Acquasanta, Torretta, Saliceto, Piana, Cicero, Landro, Santa Margherita, Cirene , Cicà, Rocca e Caferì.

Dalle analisi della Capone Lab –  ditta aggiudicataria del servizio – effettuate sui campioni prelevati il 23 marzo scorso in uscita dai serbatoi idrici di Acquasanta, Santa Margherita, Acquasanta Barche, Landro e Cirene, i valori riscontrati sono infatti risultati superiori a quelli di riferimento dettati dalla Legge; per conoscenza dei cittadini, le analisi saranno pubblicate anche sul sito web istituzionale del Comune. Nel frattempo, l’amministrazione comunale  sta cercando di individuare le effettive cause che hanno determinato la non potabilità del prezioso liquido e, in particolare, se questa circostanza possa essere dipesa dai serbatoi oppure dalla falda acquifera. Sarà cura dell’ufficio tecnico, inoltre, monitorare la situazione affinché tutti gli interventi previsti e necessari – manutenzione compresa – siano realizzati. Successivamente, tra qualche settimana, i controlli verranno ripetuti, per verificare se la situazione sarà tornata nella norma. Fino a nuova disposizione quindi, l’acqua delle frazioni interessate dall’ordinanza non potrà essere utilizzata per scopi alimentari. Intanto c’è grande attesa a San Giorgio, dove da anni persistono notevoli criticità idriche, per l’incontro sulla problematica dell’acqua fissato per sabato 14 aprile alle 16, nei locali del salone parrocchiale della chiesa “Spirito Santo”. Durante l’assemblea pubblica, promossa su iniziativa dell’associazione “Borgo Marinaro”, presieduta da Adelina Di Perna, i cittadini si confronteranno con l’amministrazione comunale su quanto è stato fatto e quanto resta ancora da fare, rispetto all’ultima riunione tenutasi alcuni mesi fa.

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