sabato, Dicembre 14, 2024

Solo due comuni in provincia di Messina hanno approvato il bilancio di previsione ed il conto consuntivo

consiglio comunale

Tra i comuni della provincia di Messina, alla data di ieri, solo i comuni di Castroreale e Taormina hanno approvato sia il bilancio di previsione 2024/2026, quanto il conto consuntivo 2023.

Per il resto sono 39 i comuni del messinese che hanno dato il via libera alla nuova manovra finanziaria, approvando il bilancio di previsione.

Nall’area tirrenica sono anche Brolo, Condrò, Mazzarrà Sant’Andrea, Merì, Messina, Milazzo, Montagnareale, Piraino, Rodì Milici, Rometta, San Filippo del Mela, Santa Marina Salina, San Piero Patti, Torregrotta e Venetico.

Sui Nebrodi Capri Leone, Castell’Umberto, Cesarò, Floresta, Galati Mamertino, Longi, Pettineo, San Marco d’Alunzio, San Salvatore di Fitalia, San Teodoro, Tusa e Ucria.

Infine nell’area peloritana e jonica Alì, Antillo, Casalvecchio Siculo, Fondachelli Fantina, Gaggi, Gallodoro, Letojanni, Novara di Sicilia, Roccafiorita, Roccavaldina, Santa Teresa di Riva e Savoca.

Il comune di Santa Lucia del Mela, con Taormina e Castroreale, ha approvato il consuntivo.

Da qui l’assessorato regionale autonomie locali ha invitato comuni, liberi consorzi e città metropolitane della Sicilia che risultino inadempienti ad approvare i bilanci di previsione 2024-2026, verificando, nel caso in cui il via libera sia invece già arrivato, l’esito della procedura di trasmissione dei documenti, consultando l’elenco disponibile sul sito istituzionale della Regione.

In base ai dati aggiornati al 6 maggio, il documento di programmazione finanziaria in Sicilia risulta approvato da 143 amministrazioni, ovvero il 35 per cento del totale.

Dopo aver assegnato nelle scorse settimane una proroga per rispettare gli obblighi di legge, l’assessorato ha comunicato che la procedura di nomina dei commissari è già in fase molto avanzata e l’intervento sostitutivo da parte della Regione è imminente.

Il bilancio di previsione, ovvero lo strumento attraverso cui l’ente programma le attività e i servizi da offrire ai cittadini nel triennio, è condizione essenziale al fine di poterne autorizzare le spese.

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