venerdì, Dicembre 13, 2024

Sinagra: i funerali di Vincenzo Franchina

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Piove a Sinagra, come se il cielo volesse partecipare al lutto sulla terra. E’ il giorno dell’ultimo saluto a Vincenzo Franchina, il tecnico 35enne di Sinagra, la più giovane delle 7 vittime che hanno perso la vita il 9 aprile scorso nell’incidente della centrale idroelettrica di Enel Green Power sul lago di Suviana, nel bolognese.

A rendere omaggio al giovane i suoi familiari, gli amici di sempre, i concittadini ma anche chi non lo aveva conosciuto. Nonostante la pioggia, gremiti il sagrato e l’interno della Chiesa Madre, dove padre Padre Pietro Pizzuto ha ricordato Vincenzo come uomo, marito e padre, ma anche come lavoratore competente, creativo, meticoloso e attentissimo alla sicurezza professionale perché sapeva che, a fine giornata, lo attendevano la moglie e il figlio.

Presenti alla celebrazione il Sindaco Nino Musca e tutti gli amministratori di Sinagra, i sindaci dei comuni del comprensorio, i rappresentati di carabinieri, polizia, guardia di finanza, protezione civile. Tra i banchi, anche Salvatore Bernabei, Ceo di Enel Green Power. Diversi i messaggi di cordoglio letti all’altare: il sindaco Musca, ha ricordato come “Lavorare non è morire. Alla tragedia della morte sul lavoro dobbiamo aggiungere la lontananza dai propri cari e dei propri luoghi.” ha detto profondamente commosso.

Poi le lettere dei colleghi e degli amici più intimi di Vincenzo. – mettere audio. Il saluto dei compagni di classe della scuola media, di una rappresentante della parrocchia di Martini a cui Vincenzo apparteneva. All’avvocato Maria Sinagra, difensore dei familiari di Vincenzo e cugina della madre, affidato il loro messaggio. I legale si è fatta interprete anche della toccante lettera a Vincenzo della moglie Enza.

Tra i messaggi di cordoglio anche quello del sindaco metropolitano di Bologna, Matteo Lepore, indirizzato al primo cittadino e a tutta la comunità e letto dal presidente del consiglio Michele Orifici.

“Era un giovane riservato, un grande lavoratore” racconta Andrea, ex collega di lavoro. “Non riusciamo ancora a crederci” dice, mentre insieme agli altri attende il feretro dell’amico, per scortarlo nell’ultimo viaggio, verso il cimitero.

 

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