venerdì, Maggio 3, 2024

Motta d’Affermo, bruciato un mini-escavatore in un cantiere della ditta Mammana. Indagano i carabinieri

mammana a marsala

Un mini escavatore è andato in fiamme nel cantiere lavori della strada interpoderale che da Motta d’Affermo conduce alla frazione marina, il cui appalto è stato assegnato al Gruppo Mammana srl di Castel di Lucio. Un incendio sulla cui origine sono ancora in corso gli accertamenti tecnici e su cui indagano i carabinieri della compagnia di Mistretta, anche se le circostanze lascerebbero pensare ad un gesto di chiara matrice dolosa.

A trovare il mezzo bruciato la mattina di giovedì 22 febbraio, alla riapertura del cantiere, sono stati gli operai, che hanno lanciato l’allarme. L’incendio, quindi, si sarebbe sviluppato nella notte tra mercoledì e giovedì. Bocche cucite da parte degli inquirenti sulle possibili piste di indagine e su eventuali ulteriori episodi di danneggiamenti o minacce nei confronti dell’imprenditore. Il fatto, però, desta non poca preoccupazione, specie se si considera che è avvenuto in un comune molto piccolo, che conta poco più di 600 anime. La ditta Mammana, peraltro, si è distinta tra le imprese siciliane non solo per la costante crescita nel proprio settore, quello edile dei lavori pubblici, con ampliamento della sua attività oltre i confini regionali, ma anche per la costante adesione a vari protocolli di legalità, con il titolare Michelangelo Mammana che da anni è socio dell’associazione antiracket e antiusura “Sos Impresa – Rete per la Legalità”, e che ha mostrato di avere la schiena dritta in diverse occasioni. La ditta negli ultimi 10 anni è stata, infatti, oggetto di almeno altri tre gravi episodi, con danneggiamento di mezzi, e di presunte attenzioni estorsive da parte di gruppi ritenuti contigui al clan di San Mauro Castelverde, confluite nell’inchiesta conclusa nel 2020 con l’operazione Alastra. “Non appena l’ho saputo mi sono precipitato sul luogo.” ha detto Pippo Scandurra vice presidente nazionale di Sos Impresa “La nostra associazione è stata sempre vicina all’imprenditore nei momenti più difficili. Le sue scelte sono state decisive per cambiare il modo di impegnarsi e di lavorare, con ottimi risultati con la sua scelta votata alla legalità. Il fatto ci preoccupa, è vero, ma siamo anche certi che Mammana non pagherà. Sos impresa, lo Stato e Carabinieri sono al suo fianco”.

Solidarietà è stata espressa all’imprenditore castelluccese anche dal sindaco di Mistretta Tatà Sanzarello, via social, che ha definito la vicenda “Un grave atto contro un Gruppo imprenditoriale sano che fa impresa in maniera seria, coscienziosa e responsabile, verso cui va la mia solidarietà di cittadino del territorio, di sindaco della Città di Mistretta e di rappresentante di una comunità che condanna azioni ignobili e spregevoli di questo tipo. Episodi come questi devono trovare sempre la ferma condanna di tutti. Chi colpisce un’Impresa come quella di Mammana, di Castel di Lucio, colpisce un’intera collettività. Un intero territorio. A Michelangelo, alla sua famiglia a tutti i lavoratori del Gruppo Mammana va la vicinanza di tutta Mistretta, ritenendo che l’intera comunità amastratina notoriamente dotata di alto senso civico sia stata profondamente turbata da tale esecrabile episodio che offende la coscienza di quanti con spirito di sacrificio e abnegazione ogni giorno si spendono per gli altri e per migliorare il nostro territorio”.
Foto d’archivio

 

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