domenica, Maggio 19, 2024

Patti: il comitato Aretè nel “Coordinamento Regionale dei Comitati per il Diritto alla Salute Regione Sicilia”

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Il Comitato Aretè di Patti è organico nel “Coordinamento Regionale dei Comitati per il Diritto alla Salute Regione Sicilia”.

Il nuovo organismo raggruppa i comitati di difesa di otto ospedali ed in questo modo, con l’unione delle forze, si spera di evidenziare e risolvere le tante criticità che caratterizzano la sanità in Sicilia. Il comitato Aretè si batte ovviamente per l’ospedale “Barone Romeo” di Patti e gli altri comitati spontanei intendono puntare i fari anche sugli ospedali “Cutroni Zodda” di Barcellona Pozzo di Gotto, “Barone Lombardo” di Canicattì, “Vittorio Emanuele III” di Gela, “Madonna Santissima dell’Alto” di Petralia Sottana, ”Salvatore Cimino” di Termini Imerese, il “Gravina-Santo Pietro” di Caltagirone e l’ospedale di Lentini.

Sono in corso contatti per l’ingresso di altri comitati. Primo atto del “Coordinamento” è stato la condivisione di un documento rivolto alla classe politica siciliana e soprattutto a chi ha competenza nella Governance della sanità.

I comitati ritengono sia necessario ed urgente un cambio di passo, vista la preoccupante deriva del sistema sanitario regionale siciliano. Molti ospedali, irrinunciabili presidi a tutela della salute della popolazione residente, sono stati depotenziati in assenza di un’adeguata programmazione sanitaria nazionale, che ha prodotto tra le altre anche la mancanza di medici e di specialisti. Una situazione inaccettabile che rischia la distruzione della sanità pubblica.

Queste le prime richieste del “coordinamento”: la nomina in tempi rapidi dei nuovi direttori generali delle Asp, immediate e definitive disposizioni per la garanzia dei livelli essenziali di assistenza nel sistema dell’emergenza-urgenza e della medicina territoriale, istituzione dei dipartimenti interaziendali di anestesia e rianimazione e di altre aree dei diversi comparti, aumento del monte ore per gli specialisti ambulatoriali territoriali, stabilizzazione del personale precario, utilizzo con contratti a ore di personale sanitario volontario in quiescenza ed il rispetto dei parametri del decreto ministeriale 70 del 2 aprile 2015 per la definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera.

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