mercoledì, Dicembre 11, 2024

Patti: la processione della varette del Venerdì Santo

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A Patti è stato riproposto il rito della processione delle varette del Venerdì Santo. Dopo la processione parziale dello scorso anno, causa Covid, per l’edizione 2023 la processione è ritornata in tutto il suo splendore, percorrendo le vie del centro storico.

Quest’anno padre Giuseppe Di Martino, parroco di Sacro Cuore e San Michele, ha voluto iniziare la processione in modo diverso, convocando nella chiesa di San Michele responsabili e portatori delle varette per una preghiera comunitaria. Poi l’inizio della processione con le varette portate in spalla dal quartiere San Michele, verso via Garibaldi, poi il primo passaggio in piazza Marconi – con prima modifica del percorso, annullando di percorrere la salita verso la via Regina Elena e accedere a piazza Niosi dalla via Verdi, addentrandosi nella parte antica del paese.

Via via la processione ha cominciato a salire dall’area della parrocchia di San Nicola verso via XX Settembre e le strettoie di piazza Municipio. In avanti la salita suggestiva e lastricata dell’ex ospizio e cioè la via Sciacca Baratta, dove si trova l’arco per accedere a Santa Fibruniedda e poi la lunga discesa verso via Magretti, passando davanti al Seminario e la strada antistante la villa comunale Umberto I.

Aggirata la parte antica del paese, la discesa è proseguita verso via Vittorio Emanuele e via XX Settembre per giungere in piazza Marconi, dove c’è stata una lunga pausa ed il commento alla stazione del vescovo di Patti monsignor Guglielmo Giombanco. Da li la discesa finale, lungo la via Nicolò Gatto Ceraolo e l’arrivo in largo Jan Palach. Sono state numerose le persone che hanno seguito la processione e le varie stazioni.

Le varette sono stupende e tutte addobbate di fiori; quella di Gesù Morto, quest’anno, è stata portata in spalla senza urna e sempre caratterizzata da una palma lunghissima. Una processione suggestiva che non è solo uno straordinario momento religioso, ma anche culturale e turistico, per non parlare del coinvolgimento dei portatori delle varette che, si spera, per gli anni a venire, possano aumentare, soprattutto tra le nuove generazioni, in modo da assicurare il ricambio e continuare a portare a spalla le varette.

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