giovedì, Dicembre 12, 2024

Galati Mamertino: erano imputati di truffa aggravata, ma sono stati assolti

comune galati mamertino 2

Dovevano rispondere di truffa aggravata in qualità di dipendenti del comune di Galati Mamertino; secondo l’accusa si sarebbero allontanati dal posto di lavoro senza timbrare l’uscita. Ma nel processo è stato accertato che erano lavoratori Asu e che svolgevano diverse mansioni e ore di lavoro superiori a quelle previste dal contratto. Da qui la loro assoluzione per particolare tenuità del fatto. Così ha deciso il gup del Tribunale di Patti Ugo Molina.

I fatti si sarebbero verificati tra il 2018 ed il 2019. Le indagini furono condotte dai carabinieri della locale stazione; avevano notato i due spostarsi sull’auto privata e allontanarsi dal Municipio nelle ore in cui avrebbero dovuto essere in servizio. Ad uno di loro si contestava anche di intrattenersi nei bar e sostare sulle panchine. Gli avvocati della difesa, Maria Stella Fazio e Nunziatina Armeli hanno scelto il giudizio abbreviato subordinato all’audizione del sindaco del tempo e del dirigente responsabile del  settore dei due lavoratori.

E’ stato accertato come i due non fossero dipendenti comunali, ma Asu e svolgessero lavori di pubblica utilità, percependo un modesto sussidio dalla Regione. Nel corso del processo è stato evidenziato dai due avvocati difensori come gli imputati venissero utilizzati dal comune per un numero di ore superiore a quello previsto dalla normativa e per mansioni che non competevano loro: all’occorrenza erano autisti di scuolabus, si recavano all’ufficio postale, all’ufficio turistico, all’ufficio del museo, andavano in trasferta per accompagnare gli amministratori a Palermo e portavano gli alunni delle scuole nei comuni viciniori.

Dunque erano sempre a disposizione del comune. Nella sua requisitoria però il Pm Federica Urban ha chiesto per entrambi la condanna a 10 mesi di reclusione e 400 euro di multa. Il gup invece ha accolto le richieste dei legali degli imputati, gli avvocati Maria Stella Fazio e Nunziatina Armeli, decretano l’assoluzione per particolare tenuità del fatto.

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