giovedì, Maggio 2, 2024

Merì, morte di Ayman: famiglia esclude suicidio. Il legale: “Confidiamo nel lavoro degli inquirenti”

carabinieri barcellona e ayman

E’ avvolta dal mistero la morte Ayman Serti, 16 anni appena, il cui corpo è stato trovato la sera di giovedì 16 febbraio scorso, intorno alle 21,30 parzialmente bruciato nel piazzale “Italia 90” a Merì, nei pressi del campo sportivo. A fare la macabra scoperta una pattuglia dei carabinieri, impegnati nel normale controllo del territorio. I militari hanno allertato i vigili del fuoco di Milazzo, intervenuti sul posto. Le indagini sono scattate immediatamente. A condurle i carabinieri della compagnia di Barcellona PG, guidati dal capitano Lorenzo Galizia e coordinate dal sostituto procuratore Dora Esposito.

I rilievi sul luogo del ritrovamento sono stati affidati agli specialisti del RIS di Messina, mentre il magistrato ha disposto l’autopsia sulla salma del ragazzo. L’esame autoptico è stato eseguito ieri, venerdì 17 febbraio dal medico legale Letterio Visalli. Da una prima ispezione cadaverica pare che non siano stati rilevati colpi di arma da fuoco o taglio, ma per conoscere le cause della morte di Ayman si dovrà attendere la relazione del medico. Disposto anche l’esame tossicologico. Accanto al corpo semicarbonizzato del ragazzo i militari dell’arma hanno trovato un contenitore con del liquido infiammabile. A terra c’erano anche il suo telefono cellulare e il giubbino, risparmiati dalle fiamme. Il primo è stato affidato ad un perito informatico, per estrapolare chiamate e messaggi. Servirà a chiarire se il ragazzo possa aver sentito qualcuno prima di morire.

Secondo una prima ricostruzione pare che i familiari avessero contatto il 16enne intorno alle 19,30 quella sera per chiedergli di acquistare delle pizze, che il giovane avrebbe effettivamente ordinato per poi sparire, senza mai ritirale. La famiglia, ben integrata nel contesto sociale, “esclude categoricamente che possa trattarsi del suicidio”. Tramite il legale che li assiste, l’avvocato Giuseppe Coppolino, fa sapere che ha “massima fiducia negli organi inquirenti, che stanno svolgendo le indagini con grande scrupolo e professionalità.”

I carabinieri che oltre ai familiari hanno sentito anche i docenti di Ayman, vagliano ogni ipotesi, senza escludere nulla. Il ragazzo, che aveva frequentato il primo anno di elettronica all’istituto Copernico di Barcellona PG, aveva chiesto pochi giorni fa il trasferimento ad un’altra scuola.

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