sabato, Dicembre 14, 2024

Capo d’Orlando: presunta estorsione aggravata dal metodo mafioso, arrestato un 62enne di Naso

Carabinieri CApo d'Orlando

I Carabinieri della Stazione di Capo d’Orlando, con il supporto della Compagnia di S. Agata di Militello, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Messina, nei confronti di un 62enne, originario di Sinagra ma residente a Naso, presunto responsabile di estorsione aggravata dal metodo mafioso ai danni di un 42enne di Capo d’Orlando, nonché di porto illegale di pistola.

I fatti sono accaduti nel 2016 e l’uomo è stato già rinviato a giudizio lo scorso 18 novembre. L’udienza per il processo è in programma a breve, il prossimo 1° febbraio. Il pm della Dda di Messina Francesco Massara, per fatti accaduti a Naso nel 2016, contesta al 62enne estorsione aggravata dal metodo mafioso e la detenzione di pistola ai danni del 42enne, che si è costituito parte civile con l’avvocato Carmelo Portale. Il 62enne è difeso invece dell’avvocato Alessandro Pruiti.

L’INDAGINE

L’indagine, diretta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Messina, ha permesso di delineare la vicenda, che ha origine da un sinistro stradale, verificatosi a Capo d’Orlando, in cui il veicolo condotto da una donna, allora convivente dell’indagato, era stato urtato dall’auto guidata dal 42enne, durante una manovra di retromarcia, con un danno conseguente di modica entità.

Dopo aver ricevuto un primo risarcimento di 800 euro per l’episodio, il 62enne, condannato in passato per associazione di tipo mafioso, vantando il proprio legame alla criminalità organizzata, avrebbe iniziato a perseguitare la vittima con ripetute minacce, anche con l’utilizzo di una pistola, pretendendo, ingiustificatamente, ulteriori somme di denaro.

Nelle varie intimidazioni, l’indagato avrebbe prospettato anche gravi ripercussioni nei confronti dei familiari dell’uomo, inducendolo a consegnargli, nel tempo, ulteriore denaro, fino a 15.000 euro complessivi, oltre agli 800 iniziali.

Il 42enne, quindi, fortemente intimorito dalle pretese estorsive e dalle continue intimidazioni, si è visto costretto persino a lasciare temporaneamente la sua abitazione. Sono state quindi avviate le indagini dei Carabinieri della Stazione di Capo d’Orlando, supportati dalla Compagnia di S. Agata di Militello, grazie alla collaborazione della vittima.

Le attività investigative, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia messinese, hanno quindi consentito di individuare gravi indizi di colpevolezza a carico del 62enne, il quale è stato condotto dai Carabinieri presso la Casa Circondariale di Messina Gazzi in esecuzione della misura cautelare.

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