mercoledì, Maggio 1, 2024

Intascavano fondi per eventi culturali a Palermo: ai domiciliari ex consigliere comunale e cantante

questura palermo polizia-min-min

Gestivano di fatto alcune associazioni culturali ed erano gli organizzatori occulti di spettacoli e iniziative che ottenevano finanziamenti pubblici per sostenere costi in realtà inesistenti o palesemente gonfiati.

All’alba di oggi sono finiti agli arresti domiciliari con l’accusa di truffa ai danni dello Stato e falso in atti pubblici l’ex consigliere comunale di Palermo Giulio Cusumano e il cantante Alessio Scarlata. L’inchiesta, condotta dalla sezione “Anticorruzione” della squadra mobile, coordinata dalla Procura di Palermo, è scaturita dalla denuncia di un funzionario comunale, che ha raccontato di aver subito “pressioni ed intimidazioni” da parte dell’ex consigliere e dell’artista “per favorire associazioni culturali a loro amiche operanti nel mondo teatrale palermitano”, spiega la Questura di Palermo in una nota.

Le indagini si sono concentrate sulla manifestazione “Palermo città della cultura 2018”: ai due viene contestato di aver ottenuto la liquidazione del finanziamento da parte della Fondazione Sant’Elia presentando una mendace rendicontazione contabile, contenente una falsa documentazione fiscale: con le somme ricevute i due avrebbero saldato debiti personali e fatto regali ad amici e familiari. Le stesse modalità sarebbero state utilizzate anche nell’organizzazione di un progetto al carcere “Pagliarelli”, destinato ai detenuti. Anche in quel caso i due hanno rendicontato al Comune di Palermo documenti falsi attestanti costi mai sostenuti.

L’ex consigliere comunale è accusato anche di “indebite ingerenze nelle procedure amministrative dello Sportello Unico attività produttive del Comune di Palermo”: secondo gli inquirenti Cusumano sarebbe intervenuto, attraverso la presentazione di falsi certificati medici, per bloccare le sanzioni amministrative nei confronti di cocchieri, tassisti e motocarrozzette, titolari di licenze comunali.

Nel contesto investigativo sarebbero coinvolte altre 15 persone, indagate a vario titolo per i medesimi reati, tra cui rappresentanti di associazioni culturali, titolari delle licenze comunali e medici.

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