sabato, Giugno 1, 2024

Pagamenti per lavori sulla A/20, la Cassazione deve decidere il giudice della controversia

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Saranno le Sezioni Unite della Corte di Cassazione a stabilire se sarà il giudice ordinario o quello amministrativo il titolare della controversia intentata da “Studi Economici e Progetti Integrati spa” contro il Consorzio Autostrade Siciliane e l’Anas. Così hanno deciso, con propria ordinanza, i giudici della seconda sezione del Tar di Catania.

I primi sono rappresentati dagli avvocati Carmelo Barreca, Filippo Lattanzi e Claudia Ciccolo, il secondo dall’avvocato Cristiano Pagano. La società ha chiesto che le venisse riconosciuto il pagamento delle somme a titolo di compensazione dell’aumento del prezzo dell’acciaio, con riferimento ai lavori per la costruzione del lotto 29 quater “Piano Paradiso” e del lotto 27 ter “Torremuzza”  dell’autostrada Messina-Palermo.

Da qui la condanna del Cas in solido con Anas al pagamento di oltre 371 mila euro per il lotto 29 quater e di oltre 44 mila euro per il lotto 27 ter. Su questa vicenda, nel dicembre dello scorso anno, già il Tribunale di Messina si era dichiarato incompetente in favore del giudice amministrativo e dunque la vicenda è stata dibattuta dal Tar di Catania.

La società ricorrente ha evidenziato come il prezzo dell’acciaio, per circostanze eccezionali, registrò un incremento superiore al 10%; questa situazione fu segnalata al Cas che avrebbe riconosciuto di essere debitore delle somme in questione.

L’Anas, dal canto suo, ha eccepito l’irricevibilità e l’inammissibilità del ricorso e da qui la sua infondatezza nel merito, perchè il credito scaturirebbe da un obbligo contrattuale assunto esclusivamente dal Cas.

Quest’ultimo ha eccepito nel merito l’insussistenza di un accordo sottoscritto dalle parti, mancando elementi probatori a supporto della richiesta della ricorrente.

Il Tar non ha provveduto ad alcuna decisione e ha ritenuto di sospendere il processo e di sollevare d’ufficio il conflitto di giurisdizione davanti alle Sezioni Unite della Corte di Cassazione, affinché sia la Suprema Corte, in via definitiva, a decidere quale sarà il giudice che dovrà decidere su questa controversia.

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