giovedì, Dicembre 12, 2024

Provocò la morte della compagna contagiandole l’AIDS, “untore” condannato a 22 anni in Appello

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Confermata anche in Appello la condanna a 22 anni di reclusione per Luigi De Domenico, il cosiddetto untore di Messina. Il 59enne è accusato dell’omicidio volontario della sua compagna, a cui contagiò l’AIDS, senza mai rivelarlo alla donna.

E’ stata confermata la condanna di primo grado, dello scorso giugno: in realtà di tratta del processo bis, dato che il primo dibattimento, che aveva visto l’uomo condannato sempre a 22 anni di carcere, era stato poi annullato per un vizio di forma.

Nel dicembre 2022 il primo processo era stato infatti giudicato nullo per via del superamento dei 65 anni di età di alcuni giudici che avevano decretato la sentenza di primo grado.

L’uomo, ammalato di Aids, ha provocato la morte della compagna, una 45enne avvocato messinese, non rivelandole di soffrire della patologia. La donna morì tra atroci sofferenze, lasciando un bimbo piccolo, senza mai sapere quale fosse la causa della malattia.

L’uomo è stato condannato anche al pagamento delle spese processuali e di mantenimento in carcere. Per lui i giudici hanno decretato anche l’interdizione dai pubblici uffici e la libertà vigilata per tre anni una volta scontata la pena. A difesa e parti civili riconosciuto un risarcimento di 150mila euro. Tutto confermato anche nel processo d’appello. L’uomo è stato assistito dall’avvocato Carlo Autru Ryolo. Le vittime sono state invece difese dagli avvocati Bonaventura Candido ed Elena Montalbano.

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