sabato, Dicembre 14, 2024

Salute, la Regione chiede una proroga per Cardiochirurgia pediatrica di Taormina

Cardiochirurgia Civico Palermo - Sala operaroria

Il governo regionale ha chiesto al ministero della Salute di prorogare almeno fino al 31 luglio 2024 l’attività della Cardiochirurgia pediatrica di Taormina. La richiesta inviata a Roma è firmata dal presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, dall’assessore alla Salute Giovanna Volo e dai dirigenti generali dei dipartimenti della Pianificazione strategica Salvatore Iacolino e delle Attività sanitarie e osservatorio epidemiologico Salvatore Requirez.

«Abbiamo avanzato prontamente la proposta di prolungare ulteriormente l’attività del reparto di Taormina – spiega il governatore che ha intrattenuto varie interlocuzioni dirette con il ministro Orazio Schillaci – per assicurare la necessaria assistenza ai piccoli pazienti affetti da problemi cardiologici. Conosciamo bene l’alta specializzazione dell’unità operativa taorminese e, in attesa che la nuova cardiochirurgia pediatrica dell’Arnas Civico di Palermo vada completamente a regime, non intendiamo fare mancare cure e assistenza a chi soffre di queste patologie».

Nel richiedere il prolungamento dell’operatività della struttura attiva all’interno del presidio ospedaliero San Vincenzo di Taormina, in convenzione con l’Irccs “Bambino Gesù” di Roma, si fa riferimento all’elevato indice di operatività registrato dal reparto negli ultimi sei mesi.

La richiesta di proroga almeno sino al 31 luglio di quest’anno è ritenuta «imprescindibile» – si legge nel documento inviato al Ministero – per «garantire tutte le attività sanitarie pertinenti e necessarie per organizzare un raccordo operativo» con la nuova Cardiochirurgia pediatrica del Civico di Palermo, assicurare la completa presa in carico dei pazienti cardiopatici pediatrici siciliani e la complessiva messa a regime della nuova struttura nel capoluogo siciliano. Ma anche per i «tempi di intervento e percorrenza inerenti la gestione dell’emergenza -urgenza e tenuto conto del contesto orografico», in attesa della modifica del cosiddetto “decreto Balduzzi” per i nuovi standard di riferimento nazionali relativi alla rete ospedaliera.

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