sabato, Dicembre 14, 2024

Maltrattamenti in famiglia e uso di droga. Arrestato 37enne di Sant’Agata Li Battiati

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L’ennesima triste storia di dipendenza da droghe e maltrattamenti nei confronti di familiari, di genitori che lottano per salvare i figli inghiottiti dal male della tossicodipendenza, ma anche se stessi, dalla distruzione psicologica, morale e materiale che deriva da questa piaga sociale, ancora profonda e non facile da curare. Arriva da Sant’Agata Li Battiati, nel catanese, dove, la scorsa notte i militari della locale Stazione hanno arrestato in flagranza un 37enne, con l’accusa di maltrattamenti in famiglia nei confronti della madre 66enne.

Secondo una nota del comando provinciale dei carabinieri di Catania, nella tarda serata è giunta al 112 N.U.E. la richiesta di aiuto da parte della 66enne, che in preda al panico a causa di un raptus del figlio convivente, per evitare di essere aggredita si è vista costretta a scappare di casa, rifugiandosi presso l’abitazione di un’amica situata nelle vicinanze.

I Carabinieri sono subito intervenuti in soccorso della donna raggiugendola a casa della sua amica. Secondo i racconti della madre, quella sera l’ira del giovane avrebbe superato ogni limite. Oggetto del contendere sarebbe stata la vendita di una motocicletta a lei intestata, che il figlio pretendeva di cedere a tutti i costi in modo da poter utilizzare il ricavato per comprare droga. Al rifiuto della madre di consegnare i documenti della moto, il figlio 37enne dapprima avrebbe afferrato una padella che si trovava sul fornello della cucina, lanciandola contro una parete e facendo cadere sul piano cottura tutto il contenuto. Poi si sarebbe spostato nella veranda, dove con un calcio alla lettiera del gatto, avrebbe disseminato tutto il contenuto sul pavimento, poi, nel soggiorno dove avrebbe afferrato una sedia e l’avrebbe sbattuta con violenza contro una porta, distruggendone totalmente lo schienale. A quel punto, notando che lo stato di agitazione del figlio non accennava a placarsi e temendo di poter essere colpita da qualche oggetto, la signora sarebbe fuggita e ha chiesto aiuto.

I Carabinieri hanno quindi raggiunto il 37enne nella sua abitazione, dove effettivamente hanno trovato tutte le stanze completamente a soqquadro, per come riferito dalla vittima. Nella camera da letto del giovane, inoltre, sul comodino, c’erano tracce di polvere bianca, che lasciavano presumere un recente uso di crack. Il 37enne ha negato l’accaduto, ma non ha saputo dare una spiegazione plausibile a tutto quel disordine anzi, ha cominciato a manifestare insofferenza alla presenza dei militari e a pretendere che andassero via. Ma visti gli evidenti indizi contro di lui, i Carabinieri lo hanno tratto in arresto.

La donna è stata accolta presso gli uffici della caserma, dove si è aperta ad un racconto liberatorio con i Carabinieri, ai quali ha confidato che quelle violenze in realtà andavano avanti ormai da anni e che la causa era imputabile alla tossicodipendenza del figlio che, per acquistare la droga avrebbe dilapidato tutti i risparmi di famiglia. Oltre al denaro, l’uomo avrebbe dato in pegno gioielli ed oggetti preziosi di famiglia, comprese le fedi nuziali dei genitori, e recentemente si sarebbe anche impossessato del bancomat della madre, strappandoglielo di mano.

Lei non poteva più assecondare le richieste di denaro del figlio, quindi lui avrebbe iniziato a maltrattarla, tanto da indurla al punto di dormire la notte con la porta chiusa a chiave, per il timore che il figlio potesse entrare e farle del male durante il sonno.

Quando il figlio avrebbe preteso di vendere l’unico bene rimasto, ossia la motocicletta, che per la donna era un vecchio caro ricordo, lei si è fermamente opposta. Al netto rifiuto della madre di consegnare i documenti di circolazione del mezzo per permettergli di effettuare il passaggio di proprietà, il 37enne è andato in escandescenze.

La richiesta di aiuto al 112 e il conseguente tempestivo intervento dei Carabinieri ha scongiurato una tragedia ed ha permesso anche alla signora di non separarsi da quell’unico bene che le era rimasto. L’uomo è stato tradotto presso la Casa Circondariale catanese di Piazza Lanza a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, che ha convalidato l’arresto, disponendo la permanenza in carcere.

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