venerdì, Dicembre 13, 2024

12 Novembre 2003 – 20 anni dopo, il ricordo dei caduti nella strage di Nassiriya

nassiriya

Sono passati 20 anni dalla strage di Nassiriya, in cui persero la vita 28 persone, 19 italiani (12 Carabinieri, 5 militari e 2 civili) e 9 iracheni.

Altissimo fu il tributo di sangue pagato dalla Sicilia, che vide il sacrificio di sette suoi figli. Il 12 novembre 2003 in Iraq persero infatti la vita Ivan Ghitti, brigadiere di San Fratello, Giovanni Cavallaro, sottotenente, originario di Messina; Alfio Ragazzi, maresciallo aiutante, anche lui di Messina; Giuseppe Coletta, brigadiere di Avola; Domenico Intravaia, vice brigadiere di Palermo; Horacio Majorana carabiniere scelto, di Catania ed Emanuele Ferraro, caporal maggiore scelto di Carlentini.

Erano le 8.40 in Italia, il 12 novembre 2003, quando scoppiò un camion cisterna pieno di esplosivo scoppiò davanti all’ingresso della base MSU italiana dei Carabinieri, provocando successivamente l’esplosione del deposito munizioni della base.

Il carabiniere Andrea Filippa, di guardia all’ingresso della base, riuscì a uccidere i due attentatori, tant’è che il camion non esplose all’interno della caserma ma sul cancello di entrata, evitando così una strage di più ampie proporzioni. Nell’esplosione rimase coinvolta anche la troupe del regista Stefano Rolla, che si trovava sul luogo per girare uno sceneggiato sulla ricostruzione a Nassiriya da parte dei soldati italiani.

E’ necessario non dimenticare il sacrificio di 28 persone, cadute mentre erano in missione internazionale per la pace. Nel 2009, proprio il 12 novembre, è stata istituita la giornata in memoria dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace. Per i familiari significa ricordare figli, fratelli, mariti, padri. Agli italiani il compito di ricordare le loro storie di uomini in uniforme, il loro impegno e le loro virtù.

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