giovedì, Maggio 2, 2024

Librizzi, interrogatorio di garanzia per il tentato incendio boschivo: “Si è trattato di un fatto del tutto involontario!”

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Non avrei certo cercato di appiccare il fuoco vicino alla mia abitazione, visto che la mia residenza è nelle vicinanze del luogo in cui si è sviluppato l’incendio. Sembra sia stato di questo tenore l’interrogatorio di garanzia del dipendente comunale di Librizzi, alla presenza del gip del tribunale di Patti Ugo Molina e del Pm Andrea Apollonio.

L’indagato, difeso dall’avvocato Filippo Barbera, è agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico ed è accusato di tentato incendio boschivo. In sede di interrogatorio ha raccontato la sua versione dei fatti, dichiarando nel contempo di aver si incontrato di uno dei volontari dell’antincendio, chiarendo di aver detto però tutt’altro di quanto gli viene contestato. Si è detto dispiaciuto per quanto avvenuto e pronto a risarcire il danno arrecato per un evento del tutto involontario.

L’avvocato Barbera, al termine dell’interrogatorio, non ha presentato istanza di scarcerazione o per una misura meno afflittiva, per cui si può presumere che, anche sulla base delle dichiarazioni dell’indagato, decida di presentare ricorso al tribunale della libertà di Messina.

I fatti contestati risalgono al 17 settembre quando in contrada Sant’Opolo, in un’area adiacente alla strada provinciale Patti-San Piero Patti, si sviluppò un incendio in una zona boschiva di 100 metri quadrati. L’area interessata dal fuoco era vicina ad un insediamento abitativo di dieci nuclei familiari, alcuni dei quali avevano installato il bombolone del gas. L’incendio, secondo il prospetto accusatorio, è di origine dolosa.

Le indagini sono state avviate dalla procura della repubblica di Patti, dai carabinieri della compagnia di Patti e della stazione di Librizzi e c’è stata anche la collaborazione di due volontari del servizio antincendio che, di loro iniziativa, avevano installato alcune foto-video trappole. Da questi filmati si evince che quel giorno, da una macchina un uomo avesse gettato un innesco e cioè una piccola palla appallottolata di colore bianco infuocata e questa sarebbe stata la causa iniziale dell’incendio, che, poi, grazie all’intervento di alcune persone e poi ad un massiccio dispiegamento di mezzi e uomini, è stato spento prima che raggiungesse le abitazioni e potesse provocare danni più seri.

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