lunedì, Aprile 29, 2024

Messina: responsabilità per incidente stradale ad Ucria, rigettato ricorso per revocazione della Città Metropolitana

Tribunale di Messina
Tribunale di Messina

La prima sezione civile della Corte d’Appello di Messina, presidente Maria Pina Lazzara, consiglieri Augusto Sabatini e Marisa Salvo, ha dichiarato inammissibile il ricorso per revocazione proposto dalla Città Metropolitana di Messina collegato ad un incidente stradale verificatosi nel territorio di Ucria il 5 maggio 2000.

Questa vicenda giudiziaria iniziò il 26 marzo 2004 quando Sebastiano Accordino, rappresentato dall’avvocato Ottaviano Augusto, citò in giudizio la Provincia Regionale di Messina, oggi Città Metropolitana, rappresentata dall’avvocato Raffaele Tommasini ed il comune di Ucria, rappresentato dall’avvocato Salvatore Librizzi.

Accordino chiese il risarcimento danni a seguito dell’incidente avvenuto in un incrocio tra la strada provinciale 136 ed una strada comunale; percorreva la strada a bordo di una bicicletta e si scontrò con un’auto. Riportò lesioni personali e danni alla bicicletta, chiamando in causa i due enti, evidenziando che la segnaletica in quel tratto di strada risultasse carente.

Il Tribunale di Messina riconobbe la responsabilità dei due enti nella misura del 50% e nel 2016 fissò i risarcimenti in solido: oltre 71 mila euro per danno biologico, 135 mila euro per danno patrimoniale e oltre 6 mila euro per le spese mediche. Il comune di Ucria presentò appello e si costituì anche il privato. Nel 2019 la corte d’appello di Messina rigettò le domande che in primo grado il privato aveva proposto contro il comune di Ucria, dichiarando passate in giudicato le sentenze nei confronti della città Metropolitana.

A questo punto Palazzo dei Leoni ha chiesto alla Corte d’appello il giudizio di revocazione cioè una nuova valutazione della vicenda da parte dello stesso giudice che aveva disposto la sentenza impugnata, ritenendo che fosse affetta da nullità insanabile per la mancata instaurazione del contraddittorio. Questo ed altri i motivi che sono stati avanzati dalla Città Metropolitana e formalizzati nell’istanza di revocazione che però la corte d’appello ha giudicato inammissibile.

Da qui la condanna per la Città Metropolitana a pagare le spese del giudizio sia a Sebastiano Accordino quanto al comune di Ucria per un totale di oltre 14 mila euro.

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