mercoledì, Dicembre 11, 2024

Sant’Angelo di Brolo – Work in progress per la 1a edizione de “A Rattata… dallo sherbet alla granita siciliana”

granita rattata def ultimo con loghi 7 7 2023 con limone reale (1)

Work in progress per la prima edizione de  “A  RATTATA … dallo sherbet alla granita siciliana”, che si terrà il prossimo 2 agosto, nella storica piazza Vittorio Emanuele a Sant’Angelo di Brolo.

Una kermesse, fortemente voluta dal sindaco Francesco Paolo Cortolillo e dal vice sindaco con delega al turismo e spettacolo Pippo Palmeri,  che punta i riflettori sulle origini della famosa granita siciliana, per la quale è stato chiesto il patrocinio dell’assessorato regionale al Turismo con l’obiettivo di promuovere il territorio e il turismo, quale volano per il rilancio e il consolidamento dell’apparato produttivo locale.

“Le origini della granita siciliana risalgono alla dominazione araba in Sicilia (827- 1091. Gli arabi infatti ci portarono lo “sherbet”, bevanda ghiacciata aromatizzata alla frutta, ossia l’antenato della nostra attuale granita siciliana. Durante il XVI secolo si apportò un notevole miglioramento alla ricetta dello “sherbet”, scoprendo di poter usare la neve, mista a sale marino, come espediente per refrigerare. La neve raccolta passò così da ingrediente a refrigerante. Nacque il “pozzetto”, un tino di legno con all’interno un secchiello di zinco, che poteva essere girato con una manovella. L’intercapedine veniva riempita con la miscela di sale e neve chiusa da un sacco di juta arrotolato e pressato. La miscela congelava il contenuto del pozzetto per sottrazione di calore e il movimento rotatorio di alcune palette all’interno impediva la formazione di cristalli di ghiaccio troppo grossi.  La grattata, in siciliano “rattata” era il nome originario della granita e deriva dal procedimento con il quale veniva preparata.

La preparazione della “rattata” richiedeva come ingrediente principale la neve ed era compito dei “nivaroli” raccogliere la neve che cadeva sui monti, conservandola nelle “neviere” per dissetarsi nel periodo estivo.

A Sant’Angelo, ancor oggi, rimane testimonianza di un’ antica “neviera”, sita sul Monte Fossa della Neve, dove esiste una gran fossa o buca rifinita con mattoncini o pietre, che serviva per l’approvvigionamento della neve e dove tanta gente, intere famiglie o squadre di “nivaroli ” (commercianti di neve) dopo ogni nevicata salivano in montagna per ammassare la neve all’interno della grande “neviera”.  L’accumulo della neve era un’operazione certosina e laboriosa. Inizialmente doveva essere schiacciata abbondantemente, in modo da farla diventare molto compatta, e poi veniva ricoperta con paglia e ramaglia per creare una sorte di isolante termico.

Nel corso dei mesi la copertura doveva essere rimossa per verificare se nella massa di neve si fossero formati buchi e in tal caso si procedeva al riempimento con altra neve e nello stesso tempo la paglia della copertura veniva ribaltata in modo che quella a contatto con la neve fosse sempre asciutta. La massa di ghiaccio veniva così grattata e utilizzata per fare sorbetti o gelati.

La neve dava fatica, refrigerio e lavoro. Infatti, dal monte Fossa di Neve la gente del luogo trasportava la neve caricata sui muli e ricoperta di paglia anche in altri paesi e in particolare, tramite il percorso della “montagna”, nella cittadina di Patti. Diffusa ancora fino al primo Novecento con il nome di “rattata” (grattata), inizialmente veniva spremuto il limone e a volte aggiunto un po’ di miele, la conservazione di questo prezioso bene si è protratto sino ai primi anni del ‘900. Nel corso del XX° secolo la neve fu sostituita con l’acqua, il miele con lo zucchero e il pozzetto manuale della gelatiera per perfezionare la produzione della “granita siciliana” unica e nota in tutto il mondo.  Impalpabile al palato essendo a base di acqua, zucchero e frutta, la granita così preparata ha soppiantato nei secoli la “rattata” e nel tempo sono stati sperimentati e creati svariati gusti (mandorla, caffè, pistacchio, gelsi, etc.).

Ogni trenta minuti la granita va rimescolata aiutandosi con un mestolo in modo da mantenere inalterata la struttura cremosa e la dimensione piccola dei cristalli di ghiaccio.

Si procede fino a raggiungere la cremosità e il colore desiderato. Un bicchiere di vetro, un ciuffo di panna: non c’è niente di meglio. O quasi”.

Le prime news sul programma dell’evento

La manifestazione prenderà il via nel tardo pomeriggio del 2 agosto, a partire dalle ore 18:00, con varie degustazioni (dalla “rattata”, allo sherbet  per giungere alle odierne granite) e potrà essere l’occasione per il turista di scoprire le lungo le viuzze del centro della città, il piccolo borgo di Sant’Angelo, ricco di storia, di eredità culturali e architettoniche, legate alle diverse dominazioni che si sono succedute nel tempo. E soprattutto respirare aria salubre, con il particolare clima,  i profumi e i colori che rendono il paese una location ideale per trascorrere le vacanze estive,  gustandola in tutti i sensi, granita inclusa.

Il premio

Il programma della manifestazione prevede, oltre alle varie degustazioni di “rattata”, “sherbet” e  “granite siciliane” a cura dei produttori locali e dei paesi viciniori, per i quali verrà istituito un premio.

Le novità

Tra le sorprese della manifestazione ci sarà anche una novità in assoluto, ossia il pianoforte gigante che si suona con i piedi, tra i più grandi del mondo, di ben 5 metri di lunghezza per 60 chilogrammi, e 4 ottave il quale, oltre a strumento di divertimento è utilizzabile anche come accompagnamento acustico.

Un divertimento per grandi e piccini.

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