domenica, Maggio 5, 2024

Morte di Enrico Lombardo, la Cassazione accoglie il ricorso dei familiari. Atti rinviati al Gip di Messina

enrico lombardo

Potrebbe essere riaperto il caso riguardante la morte di Enrico Lombardo, avvenuta a Spadafora nel 2019.

La Cassazione, sul caso dell’uomo di 42 anni morto nella notte tra il 26 e il 27 ottobre del 2019, durante un fermo dei carabinieri, ha disposto che gli atti tornino al tribunale di Messina dove il giudice monocratico dovrà fissare un’udienza nella quale si discuterà della seconda richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura e verrà presa una decisione in merito.

Un episodio che in molti, tra cui Amnesty International, accostano a quello della morte di Stefano Cucchi. Nella fase di esecuzione del fermo, Lombardo venne infatti tenuto immobilizzato a terra per circa venti minuti, fino all’arrivo dei sanitari che ne constateranno il decesso. Le foto del cadavere, inoltre, “mostrano un corpo martoriato da ecchimosi, lesioni e ferite in tutte le parti”, ha sottolineato l’avvocato della famiglia, Pietro Pollicino.

“Siamo contenti, il nostro urlo di richiesta di giustizia è stato accolto e siamo fiduciosi per il futuro dell’inchiesta perché ci sono gli elementi per un processo: le foto di Enrico parlano da solo, è stato massacrato, non può essere morto per infarto – ha detto Alessandra Galeani, ex moglie di Enrico Lombardo -. Ho avuto fiducia e continuo ad averla nella magistratura, e sono sicuro che avremo giustizia. Voglio ringraziare le associazioni che da subito ci hanno creduto e che ci hanno sostenuto con forza e determinazione”.

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