sabato, Dicembre 14, 2024

Patti: modalità di accesso al “Barone Romeo”, le “norme” del direttore sanitario

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La recente vicenda accaduta alla signora Rosaria Lo Presti che si è giustamente lamentata per non aver potuto dare il conforto al proprio fratello, ricoverato nel reparto di cardiologia dell’ospedale “Barone Romeo” di Patti e poi deceduto, ha aperto un caso.

Ed è stato grazie a questa vicenda e ad altre giunte di recente in ospedale, che ci si è interrogati sulla possibilità, in tempi in cui il Covid sembra stia lasciando la sua morsa, di accedere in ospedale.

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Le modalità di accesso sono state formalizzate dal direttore sanitario del “Barone Romeo” Giovanni Merlo (nella foto), che aveva dato ampie assicurazioni e che adesso sono state confermate, perché operative già dall’1 aprile scorso; sono state inviate ai dirigenti delle unità operative e dei servizi dell’ospedale e anche al direttore sanitario dell’Asp Domenico Sindoni e al direttore del dipartimento attività ospedaliere Paolo Cardia.

Per le aree critiche – rianimazione, unità di terapia intensiva neonatale e cardiologica – l’accesso di congiunti o persone di fiducia deve essere preceduto da un test antigienico negativo e ci si deve attenere alle regole interne del reparto.

Riguardo invece al pronto soccorso gli accompagnatori dei pazienti non vi possono accedere e la comunicazione deve essere fornita per telefono, se non è possibile in forma diretta. Invece per minori e disabili, anziani non autosufficienti o chi è in gravità clinica o in fin di vita, è previsto un accompagnatore. A pazienti ed accompagnatori, in assenza di sintomi da Covid, sarà somministrato un test antigienico all’ingresso; devono munirsi di mascherina Ffp2 ed utilizzare gel idroalcolico per le mani. Lo stesso vale per il congiunto o la persona di fiducia del paziente accettato al pronto soccorso che può accedere alla sala d’aspetto in comune con la radiodiagnostica.

In reparto potrà accedere con mascherina Ffp2  un congiunto o persona di fiducia per ogni paziente per 30/45 minuti al massimo; le deroghe vanno concertate con il reparto. La permanenza in reparto, con precauzioni, è invece assicurata ad accompagnatori di disabili, anziani non autosufficienti o chi si trovi in particolari condizioni di salute. Per i minori ricoverati, a cui è assicurata la presenza di un adulto, ma si può autorizzare l’ingresso di un secondo visitatore, in orari specifici.

Per le donne in gravidanza è assicurata la presenza di una persona e lo stesso vale per gli ambulatori ospedalieri, ma sempre con le precauzioni e cioè mascherina e gel, con un accompagnatore per pazienti sottoposti a tutela, anziani non autosufficienti e con varie problematiche.

 

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