sabato, Dicembre 14, 2024

Asp 5 Messina, pochi medici sulle ambulanze. Alagna: “Poca partecipazione ai corsi”

Bernardo Alagna
Bernardo Alagna, Foto AMnotizie

Una delle criticità del 118 messinese è rappresentata dalla mancanza di medici rianimatori per cui, molte ambulanze non sono medicalizzate. Considerato che anche lo scorso anno le scuole di specializzazione in Anestesia e Rianimazione e quelle in Medicina d’Urgenza sono andate deserte, occorre trovare al più presto una soluzione che renda più efficiente il servizio. Il Decreto Legge 13 settembre 2012, n. 158 –  Norme per la razionalizzazione dell’attività assistenziale e sanitaria, detta “disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute”. Questo decreto, messo a punto dal ministro della Sanità di allora, Renato Balduzzi, porta importanti modifiche in diversi ambiti del sistema sanitario nazionale. Tra l’altro prevede “l’istituzione dei Punto Territoriale Emergenza (PTE) che rappresentano il presidio presso il quale, è possibile effettuare interventi di primo soccorso, di stabilizzazione un paziente in fase critica e, di attivare il trasporto presso l’Ospedale più idoneo”. L’efficienza dei PTE è determinata dal numero di prestazioni effettuate durante l’anno. Per una città metropolitana, occorre effettuare almeno seimila prestazioni. I PTE di Messina non hanno mai raggiunto questi standard di efficienza. Il direttore Alagna, per questo motivo, suggerisce la chiusura dei PTE destinando il personale al 118. Ancora, Alagna “ritiene che il servizio del 118 possa essere più efficace se viene affiancato dall’Automedica”, un mezzo di soccorso utilizzato per trasportare sul luogo dell’evento, un’equipe sanitaria con competenze avanzate e la relativa attrezzatura medica. Avendo dimensione più ridotte rispetto ad un’ambulanza, permette una grande rapidità di intervento. L’automedica può svolgere attività di coordinamento e supporto avanzato ai mezzi di soccorso di base, in caso di situazioni gravi o particolarmente complesse, intervenire per trattare direttamente un paziente che non necessiti del successivo trasporto in ospedale. L’automedica verrà richiesta quando ci sono maxi emergenze o comunque urgenze che richiedono la presenza di più apparecchiature e staff medico sul luogo. L’Automedica è un Mezzo di Soccorso Avanzato (MSA). Ci chiediamo se il responsabile del 118 condivida questa impostazione del Direttore Generale dell’ASP considerato che per i sindacati, “la politica nazionale e regionale sta portando avanti un piano per smantellare la sanità pubblica a favore di quella privata ancora, la chiusura di piccole entità ospedaliere territoriali trasferendo tutto nelle grandi strutture ospedaliere, creerà notevoli problemi soprattutto ai Pronto Soccorso in quanto, sono tantissimi i cittadini che vi accedono, e, il personale in servizio presso questo strutture, è insufficiente per il numero di richieste”. A peggiorare ulteriormente la situazione della sanità pubblica, la mancanza di macchinari ed apparecchiature di livello che consentano di effettuare visite specialistiche. Se si telefona al CUP per prenotare una visita o un esame diagnostico, le liste d’attesa sono lunghissime a differenze delle strutture private che offrono prestazione in pochissimi giorni. Ovviamente i cittadini che hanno urgenza di effettuare un esame specialistico, saranno costretti a pagare alla struttura privata, un conto salato non potendo fare affidamento sulla sanità pubblica. Anche su questo aspetto, il Direttore Alagna è dell’avviso che “occorra creare una rete unica tra pubblico e privato convenzionato in modo che nessuno possa fare il furbetto ed offrire, in tempi accettabili un servizio indispensabile per i cittadini”. Ripercorrendo gli altri problemi della sanità pubblica, Alagna ritiene che va rivisto il servizio che riguarda le Cure Domiciliari Integrate (ADI). Il Direttore dell’ASP di Messina è risoluto nell’affermare che, “purtroppo questo attività funziona male in quanto, il Consorzio Sisifo che si occupa della gestione di servizi sanitari integrati alla persona, ottenuto grazie ad una convenzione con l’ASP di Messina, non è stato in grado di gestirlo in maniera qualificata ed efficiente”. Il Dr. Alagna dichiara “di essere intervenuto personalmente predisponendo un piano personalizzato nei confronti di una ragazza residente nella provincia di Messina nei confronti della quale, la Sisifo garantiva solo sei ore di prestazione; adesso, la ragazza potrà fare affidamento sul doppio delle ore”. Per tale questo motivo Alagna ritiene che “nei confronti di Sisifo, che non ha rispettato i termini contrattuali, occorre intervenire annullando la convenzione”. Alagna afferma che la pianta organica sanitaria dell’ASP presenta alcune criticità in quanto mancano 35 anestesisti, tantissimi rianimatori, ortopedici, medici di pronto soccorso. Secondo Alagna “bisogna abolire il numero chiuso per l’accesso a Medicina”. Ritiene che l’esperienza fatta e, i risultati positivi ottenuti da alcune regione del nord Italia che, per reperire personale medico, hanno fatto affidamento sulle agenzie interinali sia da prendere a modello anche in Sicilia. Altro aspetto delicato, le condizioni del Poliambulatorio di Via del Vespro, il direttore Alagna annuncia che, “dovendo rimodulare alcune strutture per poter procedere con gli interventi previsti con i fondi del PNRR, i cittadini andranno incontro a diversi disagi. Tra l’altro alcuni servizi come gli screening ginecologici sono stati spostati nel Poliambulatorio di Pistunina”. Questo tipo di intervento verrà posto in essere da Invitalia che svolge attività di assistenza tecnica e supporto tecnico operativo nella gestione e attuazione di tutti gli interventi del PNRR in quanto, partner del Ministero della Salute. A tal proposito, la Missione 6 che si occupa delle Reti di Prossimità, le strutture intermedie e la telemedicina, prevede anche la realizzazione delle Case della Comunità, gli Ospedali di Comunità, le Centrali Operative Territoriali oltre al rafforzamento dell’assistenza domiciliare. Il Piano della rete territoriale di assistenza, approvata dal Presidente della Regione Sicilia Renato Schifani e dall’Assessore Regionale alla Salute Giovanna Volo il 19 dicembre 2022, prevede la realizzazione a Messina di n. 6 ospedali di comunità, n. 21 case di comunità, n. 7 centrali operative territoriali. A tal proposito, l’Assessore Volo ha dichiarato che: “scopo della rete territoriale è quello di portare la sanità ad un livello sempre più prossimo al cittadino, migliorare il rapporto tra popolazione e sanità pubblica, intervenire concretamente sul problema del sovraffollamento degli ospedali. I pazienti che non necessitano di cure ad alta intensità potranno ricevere assistenza da altre strutture e anche con maggiore soddisfazione”. Le premesse di sono, l’unica preoccupazione riguarda i termini di scadenza dell’attuazione dei progetti previsti dal PNRR 2026; non vorremmo trovarci con tante belle idee ma, con un pugno di mosche in mano e quindi costretti a restituire i soldi all’Europa. Sarebbe l’ennesima mortificazione che i siciliani dovrebbero subire anche perché, molti grandi opere, hanno attivato i cantieri ma la loro conclusione, non si sa quando avverrà, vedasi le autostrade siciliane. A tal proposito, l’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato (Agcm) ha multato per 500.000 euro CAS Sicilia, a seguito del grande disagio arrecato agli automobilisti siciliani dai numerosi cantieri sulle autostrade A20 Messina-Palermo e A18 Messina-Catania. Tali cantieri, hanno fatto aumentare i tempi di percorrenza, causando enormi danni anche dal punto di vista economico, sia ai cittadini siciliani, che alle aziende che operano nel territorio siciliano. Ed allora, cara politica, fai in modo che i cittadini siciliani possano essere orgogliosi dei loro rappresentanti che almeno alcune volte nella loro vita, hanno avuto il coraggio guardare all’interesse comune e non a quello personale.

Salvo Saccà

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