venerdì, Dicembre 13, 2024

Milazzo: non c’è stata occupazione illegittima del fondo per realizzare il nuovo asse viario

Milazzo

Non c’è stata occupazione illegittima del fondo di 7524 metri quadrati relativo ai lavori di costruzione del nuovo asse viario di raccordo tra il casello autostradale e la città di Milazzo. Così hanno deciso i giudici del Consiglio di Giustizia Amministrativa.

Sono stati alcuni privati rappresentati dall’avvocato Luciano Scoglio a proporre prima ricorso al Tar di Catania e poi a presentare appello al Cga contro il comune di Milazzo, rappresentato dall’avvocato Silvano Martella e la Regione Siciliana.

I privati, con motivi aggiunti, avevano chiesto anche la nullità, l’annullamento o la disapplicazione dell’ordinanza sindacale del comune di Milazzo del 30 dicembre 1986 e del decreto assessoriale del 3 marzo 1995.

Il Tar aveva respinto il ricorso introduttivo, dichiarando inammissibile quello per motivi aggiunti. Con l’appello i privati avevano chiesto l’accertamento della lesione del diritto soggettivo per un difetto originario della dichiarazione di pubblica utilità. Per i giudici del Cga invece l’appello nel merito è infondato e va respinto.

Su questa vicenda si erano pronunciate anche le Sezioni Unite Civili della Corte di Cassazione, con sentenza del 21 maggio 2012; avevano respinto il ricorso proposto dai privati contro il comune di Milazzo avverso la sentenza della Corte di Appello di Messina del 15 maggio 2017, che aveva dichiarato il difetto di giurisdizione del giudice ordinario, accogliendo l’eccezione proposta dal comune.

Nel processo amministrativo, il Cga ha condiviso le conclusioni cui era giunto il Tar sull’infondatezza dell’azione risarcitoria e la tardività dell’azione di annullamento del decreto di esproprio, per cui l’appello è infondato e deve essere respinto. Per questo intervento, lo ricordiamo, l’assessore regionale ai lavori pubblici aveva concesso al comune di Milazzo un finanziamento di oltre 25 miliardi di lire.

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