giovedì, Dicembre 12, 2024

Catania, primo trapianto di utero in Italia. E’ nata Alessandra

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All’Ospedale Cannizzaro di Catania è nata Alessandra, grazie al primo trapianto di utero realizzato in Italia. Si tratta della prima nascita di questo tipo nel nostro Paese e del sesto caso al mondo di gravidanza portata a termine con successo dopo un trapianto di utero da donatrice deceduta. Ne ha dato notizia un comunicato pubblicato sul sito del Centro Nazionale Trapianti.

La madre, oggi 31enne, era nata priva di utero a causa di una rara patologia congenita chiamata “sindrome di Rokitansky”. Il trapianto era stato effettuato nell’agosto 2020 in piena pandemia presso il Centro trapianti dell’Azienda ospedaliero universitaria Policlinico di Catania.

Successivamente la donna è stata seguita dall’equipe del prof. Paolo Scollo presso il reparto da lui diretto di Ostetricia e ginecologia dell’Azienda ospedaliera Cannizzaro. Qui, la paziente e il marito hanno poi iniziato il percorso di fecondazione assistita omologa.

“Il tentativo di fecondazione è andato a buon fine e la signora ha condotto una gravidanza regolare fino alla 30esima settimana – spiega il professor Scollo – quando ha contratto il Covid. L’infezione è stata per un certo tempo asintomatica ma, qualche giorno fa, un episodio di febbre alta e conseguenti contrazioni ci ha indotto a procedere con un taglio cesareo”.

La signora ha così partorito alla 34esima settimana una bambina di 1.725 grammi, alla quale i neo genitori hanno voluto dare il nome della donatrice dell’utero, una madre di 37 anni, deceduta per arresto cardiaco improvviso.

“Questa sperimentazione è ancora agli inizi, soprattutto per quanto riguarda gli interventi a partire da donatrici decedute, che sono solo il 20% dei già pochi trapianti di utero finora realizzati nel mondo. Una gravidanza con esito positivo a soli due anni dal primo trapianto è dal punto di vista scientifico un successo per la Rete trapiantologica italiana”, commenta il direttore del Centro nazionale trapianti Massimo Cardillo.

L’ennesima testimonianza di come la medicina dei trapianti e la donazione degli organi siano un valore da promuovere sempre di più.

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