domenica, Maggio 5, 2024

Santo Stefano Camastra boccia lo statuto dell’ATI Idrico. Non si vuole ripetere la negativa esperienza Ato Rifiuti

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La città delle Ceramiche ha bocciato all’unanimità lo statuto dell’Ati Idrico. Lo rende noto l’amministrazione comunale, guidata da Francesco Re.

“Il consiglio comunale di Santo Stefano di Camastra, nella seduta del 17 agosto scorso, dopo un ampio ed approfondito dibattito circa le criticità rappresentate dal passaggio al nuovo sistema di regolamentazione e gestione delle acque pubbliche erogate dal civico acquedotto, ha provveduto a bocciare all’unanimità l’approvazione dello statuto dell’Ati Idrico. L’approvazione era stata richiesta e sollecitata dal neocostituito gestore provinciale. All’ATI erano chiamati ad aderire, per obbligo e non per libera scelta, tutti comuni della provincia di Messina.

“La decisione risoluta assunta a voto unanime dal consiglio comunale di Santo Stefano di Camastra, ha come motivazione sottostante il positivo andamento della gestione del servizio idrico comunale, che ha consentito ai cittadini stefanesi anche durante i periodi di massima magra di poter beneficiare comunque di erogazione di acqua dall’acquedotto civico. Negli ultimi dieci anni, infatti, la comunità stefanese solamente per dieci giorni ha patito per ragioni di natura tecnica –  legate prevalentemente a guasti alla rete idrica – la mancata erogazione dell’acqua. Negli interventi che si sono avvicendati in consiglio comunale è stato in particolare sottolineato dal consigliere Lucifaro quanto pregiudizievole sia stata l’analoga e precedente imposizione da parte della Regione Siciliana di aderire “ope legis” all’ATO Rifiuti, le cui controverse e molteplici disfunzioni organizzative e di funzionamento hanno per anni ed anni caratterizzato in negativo la gestione di un servizio pubblico e appesantito a dismisura i bilanci dei comuni che l’hanno dovuta subire.

“Nel corso del dibattito è stata anche da più parti avanzata la proposta di indire una manifestazione di protesta attraverso la quale richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica e delle forze politiche rispetto all’obbligatorietà di aderire ad un nuovo sistema di gestione della risorsa idrica che per la comunità stefanese è foriero di pesanti ricadute economiche e gestionali. Il consiglio comunale all’unanimità ha dato mandato al sindaco per predisporre un documento rappresentativo delle criticità evidenziate da inoltrare a tutte le istituzioni pubbliche interessate e coinvolte nella gestione del problema.”

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