sabato, Dicembre 14, 2024

Catania – Valentina, uccisa dal figlio 15enne perché voleva rifarsi una vita

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L’ennesimo femminicidio in Sicilia, ma questa volta il colpevole non è il marito o il compagno della donna. Valentina Giunta, 32 anni, sarebbe stata uccisa dal figlio di 15 anni a Catania. Il ragazzo è stato fermato per omicidio dalla polizia in esecuzione di un provvedimento emesso dalla Procura per i minorenni di Catania.

Il ragazzo era molto legato al padre, detenuto in carcere nell’ambito di un’inchiesta per un’inchiesta sui furti d’auto, e temeva che la madre lo volesse allontanare da lui e dal nonno paterno, anche lui rimasto coinvolto nella stessa indagine. Sembrerebbe infatti che la 32enne volesse rifarsi una vita, portando con sé il figlio 15enne e il fratello più piccolo.

Il 15enne non poteva accettare questo allontanamento e sarebbero questi i motivi che avrebbero scatenato la furia del ragazzino.

Dopo l’ennesima lite si sarebbe scagliato sulla madre e l’avrebbe uccisa con un’arma da taglio, probabilmente un coltello. La donna è stata colpita al collo e alla schiena. Il delitto è stato commesso la sera di due giorni fa nella casa della donna, nello storico rione San Cristoforo.

La squadra mobile della Questura ha puntato subito su una “pista”  interna alla famiglia e sono stati eseguiti accertamenti sull’ex compagno della 32enne, che negli anni scorsi era stato denunciato per maltrattamenti dalla donna, che poi aveva ritirato la querela. Ma l’uomo è detenuto da tempo, per altri reati, in un carcere della Sicilia.

Le indagini si sono spostate su altri possibili sospettati, compreso il figlio quindicenne della vittima che, secondo quanto si è appreso, aveva da tempo dei contrasti con la madre che voleva allontanarsi dalla famiglia dell’ex compagno, padre dei loro due figli.

A fare emergere l’ammirazione incondizionata per il padre detenuto da parte del 15enne sono i suoi profili social. E proprio questo sentimento per il padre sarebbe stato alla base del delitto.

Rintracciato dalla squadra mobile, in stato di choc, il 15enne avrebbe fatto delle ammissioni di colpa e nella casa in cui viveva da solo la polizia avrebbe trovato dei suoi capi di abbigliamento sporchi di sangue. Il grave quadro indiziario emerso ha fatto scattare il fermo. Adesso la sua posizione è al vaglio del Gip, che deciderà nei prossimi giorni.

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