sabato, Dicembre 14, 2024

Presunto giro di false fatture. Maxi sequestro da 78milioni di euro ad una società palermitana

guardia finanza palermo

Dichiarazione fraudolenta mediante utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, omessa dichiarazione, emissione di fatture per operazioni inesistenti e occultamento o distruzione di documenti contabili. Questi i reati per i quali le Fiamme Gialle palermitane hanno indagato a vario titolo 6 persone – legali rappresentanti di diverse società – e dato esecuzione, su richiesta della Procura, ad un decreto di sequestro per 78 milioni di euro, valore corrispondete al profitto dei reati tributari ipotizzati.

Le indagini scaturiscono da un controllo fiscale avviato nei confronti di una società palermitana, operante nel settore del commercio all’ingrosso di metalli ferrosi, la cui sede è risultata un mero recapito per la corrispondenza. L’impresa, sebbene priva di mezzi, locali, attrezzature e utenze, pur non avendo mai presentato dichiarazioni, versato imposte, né avuto personale alle dipendenze, avrebbe formalmente intrattenuto transazioni commerciali per rilevanti importi, negli anni 2016 e 2017, con una società di capitali con sede a Roma.

Sono stati quindi eseguiti perquisizioni e accertamenti bancari finalizzati a ricostruire l’effettività dei rapporti economico-commerciali intercorsi tra le due società.

Gli accertamenti avrebbero confermato la natura di mera “cartiera” della società palermitana, che avrebbe emesso fatture per operazioni oggettivamente inesistenti nei confronti della società romana che, a sua volta, avrebbe rivenduto solo “sulla carta” la merce (Triossido di Molibdeno, Bramme e Coils) ad altre due società con sede a Napoli e Milano, operanti nel medesimo settore.

Il meccanismo fraudolento, che avrebbe permesso di abbattere il reddito imponibile delle società destinatarie delle fatture false, contabilizzando costi fittizi e detraendo indebitamente l’I.V.A. sarebbe stato in grado di generare un volume di fatture false per oltre 312 milioni di euro.

Il G.I.P. del locale Tribunale, per salvaguardare gli interessi erariali a beneficio della futura azione di riscossione, ha emesso un provvedimento cautelare per un importo di 78.865.026 euro, pari all’ammontare delle imposte evase (Imposta sul Reddito delle Società e I.V.A.).

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