lunedì, Aprile 29, 2024

Trasferimento richiesto dai docenti: se il Ministero non decide, inevitabile il ricorso al giudice, due casi segnalati a Messina

Bucalo

Se il ministero non adotta una decisione sulla domanda di trasferimento dei docenti, che chiedono il riavvicinamento in famiglia, specie se uno dei componenti vive uno stato di disagio, lo deve fare il giudice. E’ la constatazione di Ella Bucalo, deputato nazionale di Fratelli d’Italia e responsabile del dipartimento scuola, evidenziando come oltre 200mila insegnanti quest’anno faranno domanda per trasferirsi nella provincia di residenza.

Molti tra loro devono avviare battaglie legali, chiedendo il rispetto del contratto collettivo nazionale integrativo e della legge 104, laddove si prevede l’accoglimento della domanda di mobilità e godere del diritto di precedenza ed anche il ricongiungimento al figlio minore ed al coniuge.

Ma tutto questo, spesso, prosegue il deputato nazionale di Fratelli d’Italia,  viene ignorato dal ministero e allora si ricorre al giudice; due casi sono stati segnalati a Messina, proprio nei giorni scorsi. Una docente da Roma, grazie alla sentenza di un giudice, ha potuto far rientro a casa per accudire l’anziano padre malato; in un altro caso, da Venezia, una docente con un figlio minore, ha ottenuto il trasferimento nella sua terra.

“Da anni perseguo il diritto alla mobilità totalmente dimenticato dal Ministero, ho sempre presentato emendamenti ad ogni provvedimento per risolvere un problema che vede coinvolti tantissimi docenti lontano dalle loro famiglie, ha concluso la Bucalo; ma i miei emendamenti sono stati tutti bocciati da tutti i governi che si sono succeduti in questi 4 anni, compreso quello attuale. E così è stata chiusa la porta a migliaia di docenti di ruolo con storie drammatiche alle spalle, storie di famiglie che si separano, di rapporti coniugali che si spezzano, di bambini cresciuti senza madri o padri, di genitori anziani rimasti soli a km di distanza.”

 

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