sabato, Dicembre 14, 2024

Furnari: truffa aggravata, disposti due patteggiamenti

tirbunale barcellona

E’ finito con un patteggiamento il processo che si è svolto al tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto riguardante il reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche; il giudice monocratico Anna Elisa Murabito ha applicato la pena di un anno, sei mesi e venti giorni di reclusione con la sospensione condizionale della pena a due imputati che avevano scelto il rito immediato. Un terzo, invece, ha optato per il rito ordinario.

L’inchiesta si riferisce ad un’indagine della tenenza della guardia di finanza di Patti, delegata dal sostituto procuratore della repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto Veronica De Toni; focalizzò l’attenzione su una serie di anomalie a carico di una società di Portorosa di Furnari, attiva nel settore turistico-marittimo; nel 2017 aveva richiesto ed ottenuto un finanziamento agevolato di circa 135 mila ero, in ragione dello svolgimento di attività di servizio noleggio per le battute di pesca, pesca subacquea ed attività di immersione.

Secondo l’accusa la società sarebbe risultata priva di qualsiasi struttura logistica e predisposta solo per accedere alle agevolazioni finanziarie gestite dalla società pubblica “Invitalia SpA”. Da qui scattarono per tre imprenditori le misure interdittive di un anno dall’esercizio di attività d’impresa ed il sequestro di beni e somme per 135 mila euro.

I due imputati che hanno scelto il rito immediato sono stati difesi dagli avvocati Sebastiano Campanella e Carlo Giorgianni; in un primo tempo il gip aveva rigettato la loro istanza di patteggiamento, ritenendo che sussistesse il reato di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato e non di truffa aggravata.

Nell’udienza successiva, però, il giudice monocratico ha ritenuto ammissibile la richiesta di patteggiamento, che era stata reiterata dagli avvocati della difesa e con il parere favorevole del pm; sono state concesse anche le attenuanti generiche, in ragione del fatto che gli imputati fossero incensurati. Da qui la pena che è stata ridotta per il rito ad un anno, sei mesi e venti giorni di reclusione, con la sospensione condizionale.

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