sabato, Dicembre 14, 2024

Sant’Agata di Militello – Sentenza di primo grado sull’inchiesta “Camelot”: assolto il sindaco Bruno Mancuso

patti

Un’assoluzione, due condanne e quattro “non luogo a procedere” per prescrizione. Questa in sintesi la sentenza nel giudizio di primo grado scaturito dall’inchiesta “Camelot” su presunte irregolarità nella gestione di alcune opere pubbliche a S. Agata Militello, che nel febbraio del 2014 aveva azzerato l’ufficio tecnico del comune.

Il collegio del Tribunale di Patti presidente Samperi, a latere Zantedeschi e La Spada ha assolto per non aver commesso il fatto il primo cittadino Bruno Mancuso, per l’unico capo di imputazione a suo carico di associazione a delinquere.

Condannato, invece a 4 anni l’ex responsabile dell’ufficio tecnico comunale Giuseppe Contiguglia, interdetto dai pubblici uffici per 5 anni e stabilita l’incapacità a contrarre con la P.A. per la durata della pena principale (4 anni) per l’associazione a delinquere, in quanto gli è stato contestato il ruolo di organizzatore e per questo per il reato non sarebbe intervenuta prescrizione (che sembrerebbe dover maturare a breve) mentre è stato decretato il “non luogo a procedere” per il capo di imputazione relativo al reato di falso, per intervenuta prescrizione. L’ex tecnico è stato anche condannato al pagamento delle spese processuali e al risarcimento del danno nei confronti del comune di S. Agata di Militello da liquidarsi in separata sede e al rimborso delle spese di giudizio. Condannato a 2 anni Francesco Spitaleri per il reato di calunnia, al risarcimento del danno nei confronti della parti civili costituite (Antonino e Filippo Floramo e Giovanni Fiamingo) e al rimborso delle spese di giudizio. Dichiarato il “non doversi procedere”, invece, per Antonino Naso, Carmelo Gambadauro, Calogero Silla e Meli Bartolone Grazia per prescrizione dei reati di falso e associazione, quali partecipi, per intervenuta prescrizione.

Il dibattimento si era aperto nel 2015; 17 le persone originariamente imputate, mentre un diciottesimo scelse all’epoca il rito abbreviato. Lo scorso ottobre per 10 degli imputati il procedimento si era concluso con un “non luogo a procedere” per intervenuta prescrizione dei reati a loro ascritti.

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