sabato, Maggio 4, 2024

Ufficio del giudice di pace di Tortorici, Aiga: “Soppressione controproducente e senza sentire il territorio!”

241282525_10226373024249665_554425860587018207_n

La soppressione dell’Ufficio del Giudice di Pace di Tortorici è controproducente, poiché si verrebbe a creare un ulteriore squilibrio territoriale, privando l’intera area in questione di un presidio di legalità funzionale e efficiente. Questa la posizione del presidente dell’Aiga – sezione di Patti – avvocato Antonio Araca, su un ufficio che potrebbe chiudere battenti i queste ore.

Per l’Aiga la soppressione di questo ufficio, con l’accorpamento agli uffici giudiziari di Patti, non solo non consegue gli obiettivi e cioè risparmio di spesa e maggiore efficienza, ma crea ripercussioni negative sulle aspettative di giustizia dei cittadini dell’intero circondario rimasti orfani di un importante presidio di giustizia.

Così sarà più oneroso l’accesso alla giustizia per gli utenti; all’aumento di costi economici deve necessariamente essere aggiunto il costo sociale e psicologico, dovuto alla notevole distanza tra Patti e il territorio dell’originario circondario del Giudice di Pace di Tortorici, con comuni lontanissimi (in alcuni casi superiore a 60-70 Km) e non serviti da mezzi di trasporto pubblico diretto, con strade provinciali non a scorrimento veloce, in un territorio caratterizzato da un infausto clima invernale con pioggia, neve e gelo.

La privazione di un territorio del suo ufficio giudiziario – che ha sempre avuto parametri qualitativi e quantitativi significativamente positivi – deve essere valutata con l’apporto e le proposte di tutti e in particolare degli avvocati territoriali e senza aver sentito le componenti istituzionali, politiche, economiche e sociali del territorio.

“Già diverse amministrazioni comunali hanno manifestato la loro disponibilità a mantenere gli Uffici del Giudice di Pace di Tortorici, per cui attenzioneremo la questione nelle sedi competenti, ha concluso il presidente Araca, auspicando in un cambio di rotta del Ministero, anche attraverso l’azione sinergica dei rappresentanti locali dell’avvocatura, della magistratura e della politica, cercando insieme un’interlocuzione diretta con il Governo, cui rappresentare le esigenze del territorio e le evidenti ragioni che non possono portare alla chiusura definitiva dell’Ufficio in questione.”

Facebook
Twitter
WhatsApp