venerdì, Maggio 3, 2024

Acireale, ragazza disabile scomparsa 10 anni fa: arrestato l’ex compagno della madre

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Una svolta quasi 10 anni dopo l’omicidio. Il 4 giugno 2012 ad Acireale, la 22enne Agata Scuto scomparve nel nulla. Il corpo della giovane, disabile, non venne mai ritrovato. Del caso si occupò anche la trasmissione “Chi l’ha visto?”, ma di lei si sono perse le tracce.

Adesso, per omicidio aggravato e occultamento di cadavere è stato arrestato dai carabinieri Rosario Palermo, 60 anni, al tempo compagno della madre di Agata. Nei confronti dell’uomo è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip di Catania su richiesta della Procura distrettuale etnea.

Le indagini sulla scomparsa di Agata Scuto erano state avviate dai carabinieri nel 2020 dopo una segnalazione alla trasmissione “Chi l’ha visto?” di Rai3 sulla possibile presenza del corpo della 22enne, affetta da epilessia e da una menomazione al braccio e alla gamba, nascosto nella cantina della casa della madre. Ma le ricerche hanno dato esito negativo.

Le attenzioni dei militari dell’Arma si sono concentrate sulle ultime ore di vita della donna e in particolare su Rosario Palermo, sia per il suo rapporto con Agata, che per le falsità delle notizie fornite agli inquirenti sui «suoi spostamenti il giorno della scomparsa». L’uomo, infatti, non si era recato né a raccogliere lumache nella piana di Catania né a raccogliere origano sull’Etna, come dallo stesso sostenuto negli interrogatori.

Nell’inchiesta a carico di Palermo anche un riferimento a frasi pronunciate all’interno della sua autovettura: l’uomo parlando da solo esprime la preoccupazione che venga scoperto il corpo di Agata in un casolare di Pachino. E che il ritrovamento permetta di accertare che la ragazza era stata strangolata e bruciata. Tanto che Palermo riflette sulla necessità di recarsi sul posto per verificare cosa sia rimasto del corpo a tanti anni di distanza.

A fare crescere i sospetti su Palermo anche il fatto che l’uomo «avrebbe cercato di inquinare le prove, non solo ottenendo da dei suoi conoscenti la conferma del suo falso alibi, ma addirittura predisponendo una complessa messa in scena per simulare delle tracce tali da giustificare la ragione per la quale il giorno della scomparsa di Agata si era gravemente ferito ad una gamba» sostenendo che era stato a causa di una caduta in montagna.

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