giovedì, Dicembre 12, 2024

Covid, il governo vara green pass per scuola, trasporti e università a partire da settembre

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Dal primo settembre docenti e personale della scuola potranno lavorare soltanto se dimostreranno di essere immunizzati, guariti dal Covid-19 o negativi al tampone: il green pass diventerà obbligatorio anche per i professori e per gli studenti universitari.

Questa la novità principale contenuta nel decreto annunciato nella serata di ieri e che imporrà ai cittadini, sempre dal primo settembre, di mostrare la certificazione verde anche per viaggiare sui treni a lunga percorrenza, sulle navi e traghetti interregionali (ad esclusione dello Stretto di Messina) ed anche sugli aerei.

Il green pass non sarà invece obbligatorio per bus e metropolitane del trasporto pubblico locale e per i treni regionali.

Insomma, il governo conferma l’introduzione del green pass “a tappe”, e la prima scatta da oggi, la fatidica data del 6 agosto. Tra borbottii e proteste, alla fine, in vista del primo weekend con la certificazione verde, due italiani su tre hanno già in tasca il Green Pass. Ed è ripartita anche la corsa al tampone, negli hub e nelle strutture sanitarie dove il test antigenico è gratuito, ma anche nelle farmacie che applicheranno il prezzo calmierato, 8 euro per i minorenni e 15 per gli adulti.

Da oggi entrano in vigore le nuove norme che condizioneranno a lungo la vita quotidiana di tutti. Non mancano, però, le contraddizioni: gli esercenti di bar e ristoranti – ad esempio – sono pronti al controllo del green pass dei clienti, ma non alla verifica dei documenti di identità. Il gesto viene infatti vissuto con profondo disagio, perché rappresenta un atto di sfiducia nei confronti dei clienti.

In più, almeno per il momento, non è previsto l’obbligo di green pass per i lavoratori di quelle attività in cui c’è l’obbligo di certificazione verde, e nemmeno per i clienti che vorranno fare una consumazione veloce al banco. Niente obbligo di green pass nemmeno per chi pernotta negli hotel o in altre  strutture ricettive, che potrà liberamente usufruire delle sale interne per colazione, pranzo e cena. Ma dovranno invece tirar fuori la certificazione per accedere al centro benessere o alla piscina coperta della struttura.

A storcere il naso sono anche gestori di arene, cinema e luoghi di cultura: perché se per partecipare a qualsiasi attività in uno di questi luoghi, anche all’aperto, è necessario il green pass, sempre all’aperto, ci si potrà continuare liberamente a sedere al tavolo di bar, ristoranti, pizzerie.

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