giovedì, Dicembre 12, 2024

Messina: processo “Nebrodi”, conclusi esame e controesame dei tre pentiti

carcere gazzi messina

Va avanti senza sosta il maxi processo seguito all’operazione “Nebrodi” l’inchiesta della DDA messinese sulla mafia dei pascoli, che vede alla sbarra 102 imputati tra appartenenti ai clan di Tortorici, i loro fiancheggiatori e quei funzionari che avrebbero ordito le truffe all’Unione Europea per intercettare i fondi destinati all’agricoltura.

Nelle ultime udienze che si sono svolte nell’aula bunker del carcere di Gazzi a Messina, il tribunale di Patti presieduto dal giudice Ugo Scavuzzo ha assistito all’esame e al controesame dei tre pentiti del gruppo dei Batanesi che, subito dopo blitz, scattato nel gennaio del 2020, hanno deciso di collaborare con i magistrati: Carmelo Barbagiovanni detto “muzzuni”, Giuseppe Marino Gammazza soprannominato “scarabocchio” e Salvatore Costanzo Zammataro, l’ultimo in ordine di tempo ad essere sentito. Proprio lui ha dichiarato che dopo il 2010, il gruppo criminale dei batanesi avrebbe compreso che il settore delle estorsioni era poco redditizio, rivolgendo i propri interessi al traffico di droga e alle truffe all’Agea. Per Zammataro sia i Bontempo Scavo che i batanesi si sarebbero quindi votati alle truffe per ottenere indebitamente i fondi dell’Unione Europea destinati al comparto agricolo. Si cristallizzata man mano negli atti processuali la geografia delle truffe mafiose all’Agea, ma emerge anche, dalla lettura complessiva dei resoconti dei pentiti, la ricostruzione della rete di contatti e influenze tra clan del comprensorio, che avrebbe visto l’ascesa Batanesi negli equilibri mafiosi di questa parte del territorio siciliano, rispetto ai vecchi gruppi dei Bontempo Scavo e dei Galati Giordano, anche in ragione del forte indebolimento del clan dei barcellonesi.

Adesso in aula verranno ascoltati gli investigatori che hanno svolto le indagini: sono già stati sentiti alcuni carabinieri del ROS e si dovranno sentire anche i militari della Guardia di Finanza che hanno seguito una parte dell’inchiesta.

Le prossime due udienze sono state fissate per il 25 e 28 maggio prossimi.

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