venerdì, Aprile 19, 2024

Caso di Bullismo con pericolose venature razziali in una scuola elementare dei Nebrodi

razzismo

Dieci anni, scuro di carnagione, sorriso solare, gioca a calcio, con buoni risultati come quelli che consegue a scuola, una famiglia perfettamente inserita… ma non basta per essere tacciato dell’essere diverso. Di essere un intruso a scuola, tra i suoi amici. E’ successo in un paese dei Nebrodi.

A difenderlo dopo l’aggressione sono stati subito gli stessi compagni di classe, poi gli insegnanti, mentre l’altro gli urlava – con una certa spocchioseria – che non c’era posto per lui neanche sullo scuolabus.

Piero, ovviamente nome di convenzione, piange, non capisce. Piange anche la madre, da dieci anni e più residente nel paese dove sorge la scuola, lavoratrice come l’altro genitore, inseriti nel contesto sociale.

“Lui è nato qui, – dice parlando del figlio – a Sant’Agata Militello, è italiano e ora non vuol andar più a scuola… ha paura!” Brutta storia. Bulli in erba, ma non per questo meno pericolosi degli adulti per la costruzione del pensiero razzista.

E’ il primo caso. Con l’aria che tira potrebbe non esser un episodio isolato. Massima attenzione. Sono già stati allertati gli assistenti sociali del luogo per evitare che episodi simili possano accadere in futuro.

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