Si è tenuto oggi l’interrogatorio di garanzia per Sebastiano Pirri, 63 anni, arrestato con l’accusa di aver ucciso il figlio Angelo, 41 anni, trovato privo di vita lo scorso 6 giugno in un terreno a Giammoro. Secondo la prima ricostruzione fatta dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Messina, con il supporto del RIS, Angelo Pirri sarebbe stato ucciso il 3 giugno, con un colpo di pistola alla nuca. Il corpo sarebbe stato poi trascinato e abbandonato vicino ad un canale di scolo che costeggia la A20. L’ultimo a vederlo vivo sarebbe stato proprio il padre Sebastiano.
Sebastiano Pirri è stato fermato lo scorso 9 luglio e attualmente si trova in custodia cautelare nel carcere di Messina Gazzi. Qui, assistito dell’avvocato Giuseppe Lo Presti, ha risposto per oltre tre ore alle domande del GIP del Tribunale di Barcellona PG, Giuseppe Caristia, alla presenza del Procuratore capo di Barcellona Giuseppe Verzera e della sostituta Dora Esposito.
Il 63enne ha respinto le accuse a suo carico e ha spiegato che non aveva nessun motivo per uccidere il figlio, dato che i loro rapporti erano buoni. Avrebbe anche ammesso di aver di aver accompagnato il figlio Angelo a Pace del Mela quel giorno, dove il 41enne avrebbe dovuto incontrare altre persone, ma che non avrebbe visto di chi si trattava e non avrebbe partecipato a questo incontro. Sarebbe quindi tornato a casa. Ha specificato che lui accompagnava spesso il figlio in giro, perché privo di patente e che spesso si assentava per viaggi fuori sede e che per questo non si era preoccupato per la sua assenza.
Il difensore di Sebastiano Pirri, l’avvocato Giuseppe Lo Presti, alla luce delle dichiarazione del suo assistito, si è riservato di presentare ricorso al Tribunale del Riesame.