sabato, Giugno 28, 2025

Da Patti a Taormina: operazione salvavita per un uomo di 43 anni: aveva un grave ascesso latero-cervicale

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Un uomo di origini marocchine, di 43 anni, padre di due bimbi piccoli, è giunto in condizioni disperate all’ospedale di Taormina per un gravissimo ascesso latero-cervicale. Il paziente era arrivato al Pronto Soccorso di Patti con una vistosa tumefazione latero-cervicale sinistra, sofferente e dolorante.

Sottoposto a TC in urgenza si è giunti alla diagnosi di ascesso latero cervicale, condizione grave e pericolosa che può causare in breve tempo la morte del paziente. Da quel momento è scattata la spasmodica ricerca di un posto letto. Per carenza di posti letto all’ospedale di Milazzo e al Papardo è stato contattato il dottore Massimo Cerniglia, medico in servizio presso il reparto di Otorinolaringoiatria di Taormina, e la dott ssa Serenella Palmeri responsabile facenti funzioni, in quel momento fuori servizio.

Dopo l’attenta valutazione delle immagini TC per via telematica e capita la necessità di un intervento immediato è scattata l’urgenza. Mentre il paziente partiva in ambulanza da Patti, la dottoressa Palmeri e il Dottore Nicolò Politi, giungevano in forze per affrontare l’urgenza. Giunti in ospedale contemporaneamente il paziente è stato portato direttamente in sala operatoria. L’intervento, eseguito durante la notte dalla dott.ssa Palmeri, il dottore Politi, e il dottore Cerniglia con la gestione anestesiologica della dott.ssa Ilenia Napoli e ha avuto una durata di poco più di due ore.

Il paziente è stato trasferito subito dopo in rianimazione e preso in carico dalla dottoressa Adele Merendino per 24 ore come da protocollo, per la necessità di tenerlo intubato per il monitoraggio delle condizioni cliniche generali e locali. Successivamente, migliorati i parametri ematologici, vigile e visibilmente migliorato è stato trasferito in reparto. “Gli ascessi latero-cervicali – ha affermato la dott.ssa Palmeri – sono urgenze nelle quali il fattore tempo è fondamentale. Quando è presente una raccolta purulenta bisogna intervenire per evacuare il pus ed asportare i tessuti necrotici perché la terapia medica da sola non basta. La raccolta di materiale purulento nel collo può portare infatti a mediastinite, alla rottura dei grossi vasi del collo, carotide e giugulare interna, e alla sepsi, tutte condizioni di non ritorno che possono causare la morte del paziente”. Sono state utilizzate associazioni farmacologiche mirate, con farmaci che hanno garantito l’arrestarsi dell’infezione in corso. Raggiunta la guarigione completa il paziente è stato dimesso dopo 12 giorni in ottima salute”. “Il paziente con ascesso – ha aggiunto la dott.ssa Palmeri – deve essere accolto sempre e trattato in urgenza per evitare il precipitare delle condizioni. A causa della resistenza agli antibiotici gli ascessi del collo sono sempre più frequenti ed è sempre più difficile trovare la strategia terapeutica giusta”. Per questo motivo se un ascesso viene riconosciuto nelle fasi iniziali con piccole raccolte o flemmoni la terapia medica in regime ospedaliero e con associazioni farmacologiche mirate risolve il problema senza la necessità di ricorrere all’intervento. Dalle nostre diagnosi dipende la vita del paziente. All’Ospedale di Taormina siamo abituati a gestire le urgenze in generale e gli ascessi appartengono ad una categoria particolarmente insidiosa. Bisogna essere disposti alle rinunce, spesso personali, per affrontarle perché arrivano quando meno te lo aspetti, incuranti del giorno, dell’ora o di qualsiasi ricorrenza come è capitato a me. L’11 Giugno, era il mio compleanno e mi stavo preparando per festeggiarlo con la mia famiglia. All’arrivo della chiamata senza battere ciglio ho disdetto il ristorante, rinunciato al festeggiamento e sono volata in ospedale. Ho preferito salvare una vita”.

La Direzione strategica dell’Asp di Messina, composta dal direttore generale, Giuseppe Cuccì, insieme al direttore amministrativo Giancarlo Niutta e al direttore sanitario Giuseppe Ranieri Trimarchi, ha espresso grande soddisfazione per il lavoro svolto dal team dell’Otorinolaringoiatria.

“Questo intervento rappresenta un esempio del nostro impegno costante nella cura e nel supporto della comunità. Siamo orgogliosi della professionalità del nostro personale, che non solo affronta le emergenze con prontezza, ma fa anche la differenza nella vita dei pazienti. La salute dei cittadini è la nostra priorità, e continueremo a investire in risorse e formazione per raggiungere standard sempre più elevati. Questa esperienza sottolinea non solo la competenza e l’efficienza del reparto di Otorinolaringoiatria di Taormina, che si conferma ancora una volta come eccellenza, non solo in ambito oncologico trattando casi sempre più complessi e avanzati, ma anche nella gestione delle urgenze. Il rapporto straordinario di collaborazione che esiste da sempre tra le varie figure professionali mediche ed infermieristiche tra i vari reparti di questo ospedale, riesce a superare mille ostacoli con l’obiettivo di salvare vite”.

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