Con temperature diffusamente oltre i 40 °C nelle ore più calde del giorno, in Sicilia torna sotto i riflettori la condizione dei lavoratori esposti al calore estremo, in prevalenza nei cantieri edili e nel comparto agricolo.
A sollevare il problema è Giovanni Lo Schiavo, responsabile della CISAL Catania, che definisce ricorrente e preoccupante la situazione. “Le condizioni climatiche estreme che stiamo già vivendo – e che aumenteranno nelle prossime settimane – mettono seriamente a rischio la salute degli operai” , avverte Lo Schiavo, ricordando episodi di affaticamento, disidratazione e, nei casi più gravi, colpi di calore potenzialmente letali.
Nel luglio 2024 la Regione Siciliana aveva emanato l’ordinanza n. 1 del 17 luglio, vietando le attività nei settori più esposti tra le 12:30 e le 16 nelle giornate classificate a rischio “alto” dal bollettino Worklimate. Secondo il sindacato, però, “in molti luoghi di lavoro quell’ordinanza non è mai stata davvero applicata”. Al momento non risultano segnali per un rinnovo delle disposizioni, nonostante l’innalzamento delle temperature.
La CISAL chiede dunque il ripristino e il rafforzamento delle misure emergenziali, accompagnati da controlli efficaci. Tra le proposte figurano pause regolari, spazi ombreggiati e rifornimento costante di acqua fresca in ogni cantiere e campo. “Senza prevenzione – conclude Lo Schiavo – si mette a rischio non solo la salute dei lavoratori, ma anche la dignità stessa del lavoro in Sicilia.” L’appello del sindacato punta a un piano strutturale in grado di proteggere adeguatamente il personale quando il caldo diventa un pericolo concreto.