mercoledì, Maggio 21, 2025

Femminicidio di Lorena Quaranta: confermato l’ergastolo per De Pace in Cassazione

quaranta de pace (2)

Confermata dalla Corte dl Cassazione la condanna all’ergastolo per Antonio De Pace, l’infermiere calabrese che il 31 marzo 2020 uccise la fidanzata Lorena Quaranta, studentessa in Medicina all’Università di Messina, nella loro casa di Furci Siculo.

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso della difesa, presentato dopo la sentenza emessa a novembre dai giudici di Reggio Calabria, nel processo di appello bis.

La decisione dei giudici è giunta a quasi un anno di distanza dall’annullamento con rinvio in Cassazione della prima sentenza di ergastolo. Il Processo era stato rinviato per il mancato riconoscimento delle attenuanti generiche ricondotte allo “stress da Covid”, che l’infermerie calabrese avrebbe potuto accusare.

Un’ipotesi attentamente valutata dai giudici ma già ritenuta inammissibile lo scorso novembre dai giudici di Reggio Calabria. Tesi respinta anche oggi con la decisione della Suprema Corte.

Ad assistere De Pace, gli avvocati Salvatore Staiano e Bruno Ganino. La famiglia Quaranta è stata invece difesa dagli avvocati Giuseppe Barba e Cettina La Torre.

“Finalmente si chiude questa tragica vicenda giudiziaria – ha commentato l’avvocato Giuseppe Barba – ineccepibile la condanna già espresso dalla corte d’appello di Reggio Calabria, siamo sempre stati convinti che questa decisione avrebbe retto anche in Cassazione”.

Il delitto avvenne lo scorso 31 marzo, in pieno lockdown, a Furci Siculo, dove i due vivevano e studiavano insieme.

Era stato lo stesso De Pace, che al momento si trova al carcere di Gazzi, a chiamare i Carabinieri quella notte. Lorena era stata trovata senza vita, uccisa al culmine di una lite.

La ragazza, originaria di Favara, frequentava l’ultimo anno della facoltà di Medicina e presto si sarebbe laureata. La vicenda si chiude così definitivamente.

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