giovedì, Maggio 8, 2025

Frazzanò: “Il Monastero di Fragalà è impignorabile”. Così il Tribunale di Patti su un’esecuzione forzata contro il Comune

Frazzanò
Gino Di Pane

Una causa civile iniziata nel 2018 e il cui avvio aveva destato parecchio clamore, dato che oggetto dell’azione di pignoramento da parte di un legale – creditore del comune di Frazzanò, in forza di un’ordinanza di assegnazione emessa dal tribunale di Patti – era il Convento di San Filippo di Fragalà. Oggi la partita si chiude con la sentenza del giudice monocratico Giovanni Genovese con il rigetto della domanda del creditore e la statuizione espressa dell’assoluta impignorabilità ai sensi del Codice dei Beni Culturali (D. Lgs. n. 42/2004), del Convento di Fragalà.

La sentenza n. 508/2025, emessa in data odierna definisce due giudizi di opposizione all’esecuzione, promossi dallo stesso Comune e riuniti in un’unica causa, sostanzialmente per lo stesso motivo. Tutto trae origine da un credito vantato da un avvocato che nel 2015 aveva chiesto senza ottenerla, la liquidazione  di 3 mila e novecento euro per spese legali da liquidare per una causa in cui il comune risultava parte soccombente. Il primo cittadino Gino Di Pane, aveva chiesto al professionista di trovare una soluzione transattiva, che però non fu mai raggiunta. La procedura di recupero andò, quindi, avanti e l’avvocato aveva chiesto ed ottenuto il pignoramento immobiliare di un fabbricato rurale e due terreni che al catasto risultavano di proprietà del comune. Gli immobili in questione costituivano, però, proprio il complesso del convento di Fragalà e il Comune, assistito dall’avvocato Salvatore Cinnera Martino, non solo si era opposto all’esecuzione forzata, adducendo che il convento era bene impignorabile, poiché ricompreso dalla stessa Regione Siciliana tra i beni di particolare interesse storico, ma aveva altresì promosso azione contro il legale perché secondo la tesi della difesa, il pignoramento sarebbe stato illegittimo, in quanto i beni pignorati erano inalienabili e il professionista non avrebbe avuto diritto ad agire con l’esecuzione forzata.

Il giudice civile, riuniti i due fascicoli, ha stabilito che i beni individuati dal professionista per soddisfare il proprio credito sono impignorabili, dichiarando anche l’inammissibilità di tutte le altre richieste di risarcimento che il creditore aveva avanzato sia contro il comune che del un terzo chiamato in causa e cioè il sindaco Gino Di Pane, sostanzialmente citato per danni.

“E’ definitivamente accertato che l’esecuzione intrapresa dall’avvocato non potrà proseguire e nessuna vendita all’asta di quel bene sarà mai possibile.” commenta lo studio Cinnera Martino con una nota “Ciò, a conferma della correttezza dell’operato del Comune di Frazzanò, difeso dal sottoscritto e del suo Sindaco, ing. Gino Di Pane, difeso dall’avv. Davide Monastra.”

“Come si ricorderà, la notizia della paventata vendita all’asta dell’antico Monastero di S. Filippo di Fragalà aveva destato particolare scalpore nell’opinione pubblica, allarmata dalla possibile cessione a privati di un bene di particolare importanza storico-artistica” continua il legale del comune di Frazzanò riferendosi ad una dichiarazione sulla vicenda rilasciata nel 2018 da un consigliere di minoranza e circolata su quotidiani locali e nazionali: “Con il provvedimento reso dal Tribunale di Patti, invece, si conferma l’insussistenza di un qualsiasi rischio di vendita all’asta del bene e, soprattutto, il buon operato dell’Amministrazione Comunale di Frazzanò.”

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